Quel viso

Il vecchio amante ti lambisce
Ai margini del sogno,
le dita di pianista,
la seta che sciaborda,
la carne che ricorda.
Creste d’aurora rincorrono
Il buio sulla pelle,
mentre il tumulto avanza
dentro il greto segreto
dove la vita sogna.
Il suadente spettro io vedo
rapirti anima e corpo,
ti sfoglia come un fiore
di elicoidali abissi,
nel transito d’oblio.
Là, puro specchio, io contemplo,
spasmi di pesce all’amo
e infinite risacche,
terracqueo paradiso:
io conosco quel viso.

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