Sangue giusto

Roma 2010, quartiere Esquilino. I consueti afrori di cibi multietnici permeano la tromba delle scale. Ilaria sale i gradini che la portano al suo appartamento. Sesto piano, niente ascensore. Sul pianerottolo, ad attenderla, un ragazzo nero lungo e allampanato. Comincia così, con una descrizione olfattiva, il nuovo romanzo di Francesca Melandri.
L’autrice di Eva dorme (2010) e Più alto del mare (2012) chiude con questo ultimo libro un triangolo narrativo, quello che lei stessa chiama trilogia dei Padri: storie di Storia, di Padri e di Patria, fil rouge di tutte le sue opere. Dalla Patria contesa, la Heimat delle valli altoatesine ai tempi del fascismo di Eva dorme, al padre del brigatista rosso di Più alto del mare ai tre elementi squadernati tutti insieme nella sua ultima fatica: oltre 500 pagine, 5 anni di scrittura e di ricerca storica.
Attilio Profeti, detto Attila, è il padre. Di Ilaria e di altri. Ilaria, unica femmina, è la sua preferita. Le donne, nel corso della sua lunghissima vita, gli sono sempre piaciute e lui è piaciuto a loro. Classe 1915, alto, occhi azzurrissimi, lineamenti delicati e fisico da atleta portato in giro con nonchalance, era difficile che Attilio passasse inosservato. Fin dalla culla la madre Viola, da cui aveva ereditato l’avvenenza, l’aveva preferito a tutti. La vicenda narrata di cui il protagonista indiscusso è lui, Attilio, attraversa quasi un secolo di storia.
Con un fluido gioco di rimandi all’oggi, al recente passato e a quello remoto, Melandri costruisce una trama fitta di avvenimenti realmente accaduti: la guerra d’Etiopia, gli orrori compiuti dagli italiani ad Addis Abeba, la Libia di Gheddafi, il governo Berlusconi e il caso Ruby, gli odierni “campi profughi” per immigrati (i famigerati CIE) amalgamandoli con le storie personali di Attilio e di Ilaria. Personaggio femminile di umili ambizioni ma testarda e ferma nei suoi principi, Ilaria comincia a interrogarsi sui trascorsi paterni, a ricercare nelle pieghe della sua vita disordinata tracce nascoste e celate con cura. Il passato le si disvela a poco a poco, tramite vecchi documenti e lettere dimenticate.
La scrittura è piana ma avvincente, l’autrice ti trasporta in luoghi ed epoche lontani, con descrizioni minuziose, spesso drammatiche, dell’impresa coloniale compiuta da Mussolini, raccontando la ridicola e roboante propaganda fascista, le sofferenze del popolo etiopico, la gloriosa resistenza degli oppositori e, con medesima puntigliosità, i viaggi della speranza che oggi compiono gli immigrati di quelle terre d’Africa per scampare ai conflitti, alla fame, alle persecuzioni di nuovi regimi. official zlibrary domain z lib . Find free books
“Sangue giusto” è un romanzo fluviale, curatissimo dal punto di vista storico, ma non retorico né didascalico. Una saga famigliare potente che ricorda per il lungo periodo in cui si svolge e per i mutamenti che avvengono nel corso degli anni, i Buddenbrook di Thomas Mann. Ilaria è la Tony dei nostri giorni, la colonna di casa Profeti, che non si arrende mai, sia nella ricerca della verità, sia nel tentativo di rinsaldare i rapporti sfilacciati tra lei e suo padre, lei e i suoi fratelli, lei e coloro che ama. Ilaria riesce a costruire un microcosmo di affetti e relazioni più libero e solidale di quello che si agita fuori, a Roma, in Italia, nel mondo. Ancora pieno, dopo 80 anni, di rancore e intolleranza verso chi è di razza diversa e non ha il “sangue giusto”.

Sangue giusto di Francesca Melandri – Rizzoli editore – 528 pag.

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