Pronti!
Sento il materiale granuloso della pista disegnare sul ginocchio le sue minuscole ma penetranti impronte. Invisibili marchi a fuoco, li vedo tutti, ne seguo i contorni fino a identificarli come forme conosciute,
Partenza!
Allungo la gamba che farà il primo passo verso il traguardo. La caviglia ha sei piroli le cui corde vibrano alla tensione imposta cercando il punto di accordo. Le sento muovere sotto la pelle alla ricerca dell’armonia perfetta. I muscoli, come concertisti, prendono il loro posto e trovano l’intonazione. Gocce di sudore autarchiche nascono come linfa spontanea dai fusti dei capelli e muoiono sparse sullo zigomo collina, nell’occhio lago e all’angolo della bocca, faglia instabile e tremante. Nel sale che assorbo con la punta della lingua tutti i miei sforzi, tutte le false partenze i traguardi e le sconfitte. Le pulsazioni del cuore, il ritmo lento del diaframma che separa il mio cielo e la mia terra. Poi finalmente il silenzio. Come bambini vocianti richiamati all’ordine tutte le cellule del corpo sublimano in vuoto e silenzio. Sento l’energia smantellare le costruzioni del pensiero ingannevole, la sento espandere la percezione del tatto fino a che la pelle diventa ciò che tocca.
Sono pronta.
Sono pronta.
Sono Pronta!
Il via arriverà in un tempo indefinito, infinitamente grande o infinitamente piccolo.
Un dettaglio, che non posso controllare, non posso decidere.
Attendo..