Se lo zingaro è un genio

Nacque in un carrozzone di “Cinti”a Liverchies in Belgio, il 23 gennaio del 1910.
Prima di approdare in Francia, girovagò coi genitori per l’Algeria e l’Italia.
Non frequentò mai una scuola, non sapeva leggere né scrivere e aveva l’anulare e il mignolo della mano sinistra semi-atrofizzati, a causa di ustioni provocate da un incendio sviluppatosi nella sua roulotte.
Eppure riuscì a mettere a punto una nuova tecnica strumentale che prescindeva dalle dita lese, diventando un gigante del jazz.
Duke Ellington e Louis Armstrong vollero suonare con lui, gli appassionati di musica accorrevano ai suoi concerti, affascinati dallo zingaro vestito con abiti alla moda, che soggiornava nei più lussuosi alberghi d’Europa, ma che alla prima occasione ritornava a vivere nei villaggi manouche.
Quando ebbe l’opportunità di aprire un locale notturno tutto suo, a Parigi in rue Pigalle, lo chiamò la Roulotte ovvero Chez Django Reinhardt. Insieme al violinista Stephane Grappelli ci ha lasciato incisioni leggendarie, brani di una di una dolcezza infinita: Nuages, Lover man, Mèlodie au crépuscule, Night and day, Belleville, Tiger rag, Sweet Georgia Brown, St. Louis blues, Montmartre, Minor swing, Daphne…
Forse oggi qualcuno si chiederà: ma era davvero uno zingaro?

La copertina del disco con Stephane Grappelli - 1946
La copertina del disco con Stephane Grappelli – 1946

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto