Siamo tutti seconde persone singolari

Grigio fare la spesa sempre alla solita consonante aggettivata. a me piace la vita colorata e appena posso vado a farla dalle persone. mia nonna mi mandava a comprare la verdura e la frutta dalla Carla, il pane da Mario, la carne dall’Angelo, ma non quello sotto casa che giravano le mosche, dall’Angelo d’Galet, che si chiamava così non perché vendeva solo polli, Galletto era proprio il suo cognome. destini. e insieme a frutta, verdura, pane e carne, portavo via sempre un sorriso, una novità, un pettegolezzo. nelle corsie infinite illuminate a giorno piene di ogni bendidio io mi perdo. e sento freddo. guardo le facce che non conosco e non mi dicono niente. la cassiera cambia. ogni volta ha un volto diverso. quindi non puoi nemmeno chiederle come va perchè tanto non è lei. ma all’autogrill dove mi fermo tornando dal lavoro per comprare le sigarette e qualche stupidata dell’ultimo minuto, stasera il nuovo gestore mi ha dato del tu e ha voluto sapere il mio nome. invece di infastidirmi, il gentile signore mi ha piacevolmente sorpresa, dicendomi che aveva appena rilevato il locale e voleva conoscere i suoi clienti: sa, ha continuato, viviamo in un mondo triste, non esiste più la cordialità perché non abbiamo tempo per i rapporti personali. percorrendo la strada che mi mancava per arrivare a casa pensavo che finalmente avevo ritrovato una di quelle seconde persone singolari che credevo perdute per sempre. e bravo…….come accidenti ha detto che si chiamava?

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