Seduto in quel caffè

 

Accorcio la focale e mi sistemo davanti alla vetrina, se ne accorgono pure dal negozio. Svicolo rapidamente dietro l’angolo accelerando il passo. Il viale è deserto, cerco di rilassarmi, ripasso mentalmente ogni singola parola, forse è meglio improvvisare. Torno indietro ed entro, il lungo bancone mi accompagna sulla destra, gelato, decine di gusti, la cassa, ed il bar, mi avvicino e mi siedo , non la vedo, impossibile non ci sia, troppe ipotesi affiorano nella mia mente, non ci credo, spengo il cervello.

– Buongiorno

Il cuore a mille, la sua voce inconfondibile, mi volto e cerco di agganciarla con lo sguardo. Mi sfugge velocemente dandomi la schiena, attendo nervosamente un tempo che sembra infinito.

– Buongiorno a lei
– Desidera ?
– Uscire con lei questa sera
– Come lo preferisce, normale o decaffeinato ?
– L’appuntamento ?
– No, il rifiuto
– Con un po’ di latte a parte grazie
– Lei è confuso
– Sì ogni volta che la vedo, facciamo normale, in bicchiere

La osservo, e scivolando tra le cromature della macchina del caffè incontro per un istante i suoi occhi, ci confondiamo tra sbuffi di vapore. Mi esce un sorriso che pare un ghigno, vergognandomi prendo un giornale, lo alzo sopra il viso e mi perdo in pensieri inutili.

– Se lo fa raffreddare…
– Ha ragione, va consumato bollente

Sparisce dalla mia vista, la cerco inutilmente mentre finisco il caffè, ripongo il giornale, e con la coda dell’occhio la scorgo al bancone dei gelati, mi avvicino ma non mi guarda, armeggia indaffarata con un contenitore, allora insisto.

– Ottima scelta di gusti
– Sono tutti ottimi
– Ma sono i miei preferiti
– Mi raccomando, lo metta in frigo, questa sera non si esce

Prendo il pacchetto, e trotterello felice verso casa, è fatta, anche questa sera mia moglie mi raggiungerà.

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