C’è un’ora della sera
che spegne le fatiche,
calma il mio dire.
Il respiro si fa profondo
e scende precipitando
nella costellazione
dei tuoi sorrisi
Mi ero persa nei numeri aridi
nelle frasi fatte,
nei distinti saluti.
E tra un’equazione
e le tue labbra socchiuse
vedo la sabbia tra le dita
scendere, contare
e scandire sillabe.
Traduco i pensieri
in qualche carezza
ora che il giorno
ti colora le guance.
avere una sera così…
L’ho letta a voce alta …, bellissima
Lucia hai fatto bene: la poesia va letta a voce alta. E’ il suo specifico. Così prende la sua posizione nello spazio – la forma.
E’ di una dolcezza infinita! Bellissima!
dobbiamo farla conoscere ai nostri amici, ai contatti sul web… farla volare