Sette libri da leggere Prima della fine del mondo

 

La fine del mondo si avvicina e non ho niente da mettermi. Ma, soprattutto, ho un sacco di cose da leggere e non ho abbastanza tempo. Occorre fare una selezione. Cosa consigliare agli amici ellerini per un piacevole approccio alla catastrofe? Ci ho pensato su e alla fine ecco la mia lista di libri preapocalittici (e tra poco anche disintegrati).
Lazzarillo de Tormes, romanzo picaresco spagnolo, anonimo, scritto nel ‘500. È la storia, esilarante di uno straccione che escogita mille sotterfugi per sbarcare il lunario. Siccome, causa IMU, rischiamo tutti di diventare homeless, conviene cominciare a studiare un po’ di teoria: e qui ce n’è parecchia.
Le avventure del barone di Münchhausen, di Rudolf Enric Raspe. In un’epoca in cui gli “sparatori di palle” assurgono al ruolo di vaticinatori, meglio rivolgersi alle fonti e rileggersi le avventure del nume tutelare di tutti i millantatori. In più si ride e non si piange.
Ossi di seppia, di Eugenio Montale. Forse, al momento della verità, non sarà necessario voltarsi indietro per scoprire il nulla alle nostre spalle, visto che il nulla sarà ovunque. Però sapere che Montale è arrivato alle stesse conclusioni di Matrix con decenni di anticipo ci fa capire che la poesia non è inutile come la si dipinge.
L’anno mille, di George Duby. Un libro imprescindibile per chi aspetta la fine, anche perché ci spiega come, nel fatidico anno mille, pochi sapevano di vivere nell’anno mille e, quindi, quasi nessuno si aspettava l’arrivo della fine. Che infatti non arrivò. Oggi, invece, che tutti l’aspettiamo?
Dylan Dog n.1 – L’alba dei morti viventi, di Tiziano Sclavi. Niente di meglio di una storia di zombi per l’ultima notte del mondo. Chi non l’ha ancora letto, recuperi questo albo del 1986, se non altro per scoprire perle di saggezza grouchana come Uno scheletro va dal medico. Il medico apre la porta, lo vede e dice: «Però potevate venire prima!»
Il manuale delle Giovani Marmotte, di Qui Quo e Qua. Non il manuale fasullo, che trovate in libreria, ma quello vero, usato dai tre paperi più antipatici del mondo durante le loro avventure. In caso di sopravvivenza può essere utile.
Il cavaliere inesistente, di Italo Calvino. Non tanto per la storia (bellissima), quanto per il titolo. Dovessimo superare lo scoglio del 21 dicembre, vuoi mai che diventi – finalmente – profetico?

PS. Ma siccome il mondo non finirà e avremo ancora tempo a disposizione, eccovi i consigli di alcune penne ellerine sui libri da leggere o regalare per Natale.

Il ragazzo giusto di Vikram Seth (consigliato da Samantha Rossignoli)
La foresta della notte di Djuna Barnes (consigliato da Valeria Viganò)
Mottetti di Eugenio Montale (consigliato da Giovanna Nuvoletti)
La mandarina di Simone de Beauvoir (consigliato da Adriana Mulassano)
Midnight Club di Charles Simic (consigliato da Stefano Bandera)

 

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