Storie di donne soprattutto: donne grandi, adolescenti o ancora bambine. Donne che si confidano e si appoggiano tra loro, un mondo al femminile da cui i maschi sono esclusi, anzi, si sono autoesclusi. Francesca e Debora sono amiche da tempo ma il loro rapporto si fa molto più intimo quando entrambe scoprono o temono che i mariti le tradiscano. Unioni sfilacciate, fatte di routine e di piccole sopraffazioni: le mutande sporche buttate per terra, nessun gesto di tenerezza, solo ordini e pretese. Maria è una ragazzina a cui sono appena cresciute le tette, senza alcuna consapevolezza di sé e del proprio corpo, ma c’è già un suo compagno di scuola che gradirebbe avere un rapporto sessuale con lei. Ana, diciotto anni, croata, di rapporti sessuali ne ha tanti, tutti casuali e a pagamento, vive sulla strada e si è segretamente innamorata di un bravo ragazzo, Matteo, che fa il panettiere. Solitudini e piccole disperazioni quotidiane che aprono però la strada a inaspettate prese di coscienza e future rivoluzioni. Un film gentile e delicato quello diretto da Giulia Steigerwalt, attrice e sceneggiatrice statunitense, che racconta storie minime senza cadere nel rischio di melensaggini o di stereotipi da soap televisive. I personaggi maschili se si prendono come campioni i due mariti sarebbero da buttar via, ma nelle figure del vecchio oncologo stanco di vivere (un ottimo Fabrizio Bentivoglio), in quella del giovanissimo Sergio, e del panettiere Matteo si possono riporre delle speranze. Bravissime Barbara Ronchi nella parte di Francesca e Thony (che canta anche due brani) in quella di Debora. Tutto è piacevole e misurato nel film, persino il romanesco è più accettabile del solito. Il “settembre” del titolo è foriero di cambiamenti e la svolta, timidamente positiva, è dietro l’angolo.
“Settembre” di Giulia Steigerwalt – Italia 2022