Mia sorella rispondeva al nome di Laura, ma io da piccolina mi divertivo a chiamarla Lalla, un nome che ritenevo più allegorico. Tra lei e me c’erano due anni, giocavamo insieme – e abbiamo affrontato ogni passaggio della vita l’una accanto all’altra: le prime cotte, le cadute, le litigate tra i nostri genitori, l’adolescenza e i suoi turbamenti, le lotte, le proteste, l’incontro con la politica. Tra noi due lei è sempre stata la più saggia, la più passionaria, una vera e propria ribelle, una che non le mandava a dire. Io sono io e tu sei tu, ogni tanto asseriva, come se volesse marcare la differenza.
Mia sorella era un fiume in piena, adorava leggere, scrivere, comunicare, abbracciare gli alberi, intonare canzoni, e innamorarsi delle cause, a volte, perse.
“Ho visto anche due zingari felici arrotolarsi sull’erba e fare l’amore” Claudio Lolli! E chi si dimentica le serate immerse nella musica per tentare di comprendere, di riflettere, di far nostro il tempo che stavamo vivendo. Ahahah quanto ridere su quelle sue esilaranti battute, era così folle Laura, con lei ci si divertiva tanto perché intelligente e pungente, trasgressiva e melanconica, colta e fragile, di quelle perle rare che si incontrano raramente durante l’esistenza.
“C’è tanto da leggere, lo vuoi capire?” Così era solita ribadire alla sua adorata nipotina, quando questa si ostinava a prendere in mano i soliti libri del suo Harry Potter, lasciandola sola in una valle di lacrime. Quando i pranzi erano troppo succulenti, satolla, affermava: “cavolo, oggi mi sento obesa e come fare a smaltire ora?” Troppo divertente Laura, e il guaio era che non ne era affatto consapevole, preferiva passare per la persona seriosa e austera di cui tutti avevamo un gran timore e stima. Ma io, che la conoscevo bene, sapevo di quanto fosse, altresì folle e irriverente.
Un fiume in piena, una mente libera e pregna di cose, forse troppe, una sensibilità d’altri tempi, una persona che amava in maniera totalitaria e che spesso, si innamorava delle persone sbagliate…chissà forse proprio per questo poi….
Sempre pronta a dare una mano, sempre solerte nel sacrificarsi pur di recare serenità agli altri, con una voglia ferrea di insegnare come la sua Laurea richiedeva ed invece….
Ah se avesse veramente coronato il suo sogno e raggiunto i suoi obbiettivi, forse ora sarebbe qui con me a discutere sulle tante questioni sociali, a piangere le tante vittime innocenti delle guerre in atto, a disquisire sull’ultima pellicola vista al Cinema, a pensare alle sue prossime vacanze al mare.
Laura amava il mare e la sua distesa infinita, così come amava l’azzurro del cielo e forse, amava anche volare liberamente, senza nessun freno. Un giorno la sua mente non ha retto più e si è trasformata in un essere delicato, una persona in cerca perennemente d’aiuto. Adesso, a distanza di diciotto anni non so se l’hanno davvero aiutata quei farmaci che era costretta ad assumere o, al contrario le hanno solo provocato quel malessere che non è riuscita più a gestire, che le impediva di dormire, come tanto agognava.
Le ultime parole scambiate al telefono? “Sì, io vado avanti a tentativi, vediamo come va!” Il giorno dopo, quando ricevetti quella telefonata non riuscivo a credere alle mie orecchie, ero come pietrificata, non riuscivo a connettere, una pesante inquietudine si impadronì di me.
Il suo corpo non me lo hanno fatto mai vedere: io e mia madre non potevamo ricordarla così, dopo il lancio dal balcone che le è stato fatale.
Mi piace pensare che per certi versi, il sogno di “spiccare il volo” lo abbia esaudito e ora, paga di tutte le sue fatiche, sia Libera come non lo è stata mai.
Mia sorella si chiamava Laura e devo in parte a lei quella che adesso sono!!!!
Racconto bellissimo e pieno di affetti e tanta dolcezza “fraterna”, terribile nell’epilogo che, quasi aspettato, concludeva una vita che si era lasciata andare ad una continua rinuncia alle proprie attese.
A volte nella vita capita fare riflessioni personali sulle cose che capitano e che magari si superano con la presenza di un’anima amica od un amore che ti coinvolge e rasserena.
Stupendo racconto , ali per volare in alto e radici per vivere nei ricordi