E’ stata dura. Ma in un modo o nell’altro sono riuscita a intervistare il Mac, al secolo Gianluigi del Pin, pittore e, come scrive lui nella sua lunga presentazione biografica: vivente.
Vi premetto la sua premessa.
“Ritengo che allo scopo di ottenere una comprensione totalizzante della mia multiforme personalità, non posso esimermi dal fornire ai nostri venticinque milioni di lettori risposte in modalità multiple choice.”
MCT: Perfetto. Cominciamo.
Tela. Libera tutti?
MAC:
a – la ringrazio della domanda.
d – sciaguratamente parrebbe.
c – imprigiona taluni nella trama del cattivo gusto.
d – non sa, non risponde.
MCT: fosti Mac ante mela. non la prima. ora che ci hanno cacciati dal paradiso analogico, come ti (ri)trovi in quello digitale?
MAC:
a – non mi sono mai accorto di esser stato cacciato.
b – ma era il paradiso?
c – la ringrazio della domanda.
d – non sa, non risponde.
MCT: chi sei, da dove vieni, dove stai andando? credi alla befana?
MAC:
a – il Mac, ero in bagno, andrò a letto, no.
b – per chi?, cosa ti fa pensare che mi stia muovendo?
c – c’ è qualche posto in cui andare?, lei crede in me?
d – la ringrazio delle domanda. la ringrazio delle domanda. la ringrazio delle domanda. la ringrazio delle domanda.
e – non sa, non risponde. non sa, non risponde. non sa, non risponde. non sa, non risponde.
MCT: hai interrotto una giornalista dalla voce improbabile alla sua prima domanda con: “ha mai pensato di farsi doppiare?”. a me che ti intervisto via mail, che hai da dire?
MAC:
a – la ringrazio della domanda.
b – era un’ intervista?
c – ti perdono.
d – non sa, non risponde