Ci siamo sopravvissute.
Rinunciare a noi è stata la cresima
Peggiore di tutte.
…
C’era una tempesta di sabbia,
C’era la casa crollata,
E la pietraia franava sotto i nostri passi,
Non sapevo nemmeno dove andavo,
Ma correvo nella polvere
Intuendoti due passi avanti a me.
Almeno due passi di distanza
Me li dai sempre.
Se da quell’onda palazzo,
da quel caos sfocato,
Da quell’orda urlante senza parole,
Abbiamo distillato un gesto puro,
È perché nel carbone ci stanno i diamanti
Nelle doglie ci sta la vita
E nel letame nascono i fiori.
Forse era questo il senso
Di sopravviverci:
Il lampo fugace di luce
Nel punto della sala conferenze
in cui ci siamo guardate
Tenendo dentro la memoria intera
Non riuscendo a rinunciare
alla nostalgia
Di quel che non abbiamo avuto.
Tutto è salvo,
Abbiamo saputo invecchiare.