Mi guarda negli occhi.
Sicura.
Trattengo il respiro.
Mi tiene la mano.
Suo fratello e la sua amica scalano gradini altissimi.
Un anfiteatro rasta. Una domenica al parco Sempione. Tra cani, canne, foglie gialle e bambini.
Tamburi.
Suonano.
Ragazzi a torso nudo. Ridono.
La gente intorno. Ascolta. Balla.
Otto e Arya già in alto.
E’ a un passo da me.
Sorride.
Spavalda.
Boccolini d’oro.
La chiamavo.
Quand’era più piccola.
Ha nove anni.
Clara.
Una mamma strana e quattro fratelli.
Mi lascia la mano.
Respiro.
Mi lancia la felpa.
E si arrampica anche lei.
Il mondo. Non. Si ferma.
Non ti può. Succedere. Niente.