La campagna borgognona risplende di verde, di alberi, di fiori e la luce si sofferma sul volto di Michelle. Un bel volto solcato da rughe profonde, i capelli tinti raccolti in uno chignon volutamente disordinato, gli occhi scuri e le labbra che sorridono. Sono in arrivo sua figlia Valérie e suo nipote Lucas – l’adorato Lucas – da Parigi.
L’anziana signora non sta nella pelle per la contentezza: vuole che tutto sia in ordine, e soprattutto vuole preparare loro un pranzo con i fiocchi. Per l’occasione chiama la sua vecchia amica Marie-Claude e le chiede di accompagnarla nel bosco vicino a raccogliere funghi per una spadellata con burro e aglio.
François Ozon, torna a stupirci e deliziarci con un nuovo film, diversissimo dal precedente “Mon crime” (clicca qui). “Sotto le foglie” è poetico e toccante quanto l’altro era ironico e frizzante.
Michelle (la straordinaria 81enne attrice teatrale Hélène Vincent) è una madre non riamata dalla scorbutica figlia, che pretende l’intestazione di case e il rilascio di assegni, ma che la tratta come una pezza da piedi. Michelle si innervosisce a sua volta ma continua a sorridere per via del nipote che invece ricambia il suo affetto.
Un incidente molto spiacevole provocato involontariamente da Michelle abbrevia il soggiorno di Valérie e Lucas che vanno via (la figlia) con risentimento. Michelle ha il cuore spezzato per la partenza del nipote, continua a piangere e a vagare per la casa senza alcun senso di attaccamento alla realtà. L’unica presenza di conforto è quella dell’amica Marie-Claude, che condivide con lei non solo l’età ma anche un passato ingombrante.
Camille l’accompagna spesso in carcere dove è rinchiuso suo figlio Vincent per piccoli precedenti penali. Quando Vincent viene finalmente rilasciato, Michelle che gli è affezionata, gli offre un lavoro da lei come giardiniere e uomo di fatica, un po’ perché non ce la fa più a curare l’orto e i fiori, un po’ per aiutare il giovane uomo senza arte né parte.
Il tempo passa e succedono cose sorprendenti e anche molto dolorose: la vita scorre con intoppi, drammi, piccole inaspettate felicità. Camille pian piano fa pace con i suoi incubi e i suoi fantasmi. Comunque c’è sempre il bosco ad accoglierla, il tappeto di foglie verdi su cui riposare per pochi minuti o per l’eternità.
“Sotto le foglie” è un film bellissimo, che parla di e alle persone anziane. Delle rughe che divorano i loro volti e che raggrinziscono l’anima. Eppure, uscite dal cinema, anche le persone molto mature come chi scrive, si sentono rinascere e in pace con se stesse.

Famiglia François Ozon Hélène Vincent Vecchiaia