Tenetevi forte, italiane e italiani sostenitrici della breccia Cirinnà sulle unioni civili.
Vi passiamo quel che da noi – non si sa perché? ─ non è passato. Prima però fate un esercizio di visualizzazione e cercate di immaginare Alfano al matrimonio gay del suo numero due. Ce la fate?
Non ancora, vero?
Eppure è accaduto qualche giorno fa in quella Spagna che fino al 1975 è stata una dittatura catto-fascista.
Mariano Rajoy, presidente spagnolo e leader del cattolico, conservatore e postfranchista PPE ha partecipato al matrimonio del numero due del suo partito, Javier Maroto, con il suo compagno Josema Rodríguez, creando di fatto un “sí quiero” a favore delle unioni gay e lesbiche.
Tutta la cúpula del PPE era presente alle nozze, e questo – secondo El Pais – implica di fatto la rinuncia al ricorso del partito contro i matrimoni gay e lesbici alla Corte Costituzionale spagnola (che risale al 2005).
275 invitati, quasi tutti appartenenti all’area cattolica e conservatrice, hanno partecipato al cruciale “sí” tra Javier e Josema. Nella notte si è tenuta una cena per pochi invitati, fra cui altri membri importanti del PPE.
Nelle dichiarazioni precedenti al “sí quiero” Javier Maroto aveva dichiarato che il dibattito sui matrimoni era superato nel partito, perché la maggioranza dei dirigenti ne accettava ormai senza problemi l’esistenza.
Viva gli sposi!