In un’ epoca in cui gridare pare sia la norma per molti, si sente l’esigenza di invocare, ancora una volta, il “Tocco di Venere”: “ Speak low, speak low, love… Parla piano, parla a bassa voce, amore.”
Composta da Kurt Weill con le parole di Ogden Nash e cantata a Broadway nello spettacolo “One touch of Venus” nel 1943, il primo verso della canzone si ispira a un dialogo di Shakespeare, quando, in “Molto rumore per nulla” Pedro, rivolto a Ero dice: “ Speak low, if you speak love… parlate piano, se parlate d’amore”. Incisa per la prima volta nel 1944 da Guy Lombardo e la sua orchestra, ben presto la canzone è diventata un classico, interpretata dai grandi del jazz e recentemente da Nina Hoss nel film Phoenix.
“Il nostro giorno d’estate appassisce troppo presto, troppo presto”
“Mi parlerai a bassa voce? Parlami d’amore, e presto“
Il Tocco di Venere intenerisce, induce ad addolcire il tono della voce, a essere tolleranti, ad amare.
Chi odia invece, grida, sbraita, insulta, forse non si rende conto che “ Il nostro momento passa rapido, come navi alla deriva” , che, per dirla con i Beatles, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è amore … All you need is love.