Ora sembra un’agonia.
Ma era il sogno, l’utopia.
Uno Stato che sostiene chi lavora e cerca casa
uno Stato che si prende sulle spalle chi non può
uno Stato che protegge i nati nella strada incauta
uno Stato che non vuole moralisti né fascisti,
uno Stato senza chiese, senza papi, senza preti,
uno Stato che non vive solo di obblighi e divieti,
uno Stato che sostiene chi è diverso, chi è esiliato,
uno Stato che protegge lo sfrattato e lo sfruttato,
uno Stato che difende ogni popolo umiliato,
uno Stato che non pesa sulle spalle dei più soli,
uno Stato che coinvolge, uno stato che non toglie,
uno Stato che ci ascolta, che non è un nemico armato,
uno Stato che dà spazio a chi è nato emarginato,
uno Stato che sia cura, che non sia la malattia.
Ora sembra un’agonia
ma era il sogno, l’utopia.
E stanotte ne ho bisogno,
ho bisogno di quel sogno:
ho bisogno di sentire da ora in poi
che lo Stato immaginato
siamo noi.

siamo noi, Virginia
<3
sì!
Bello!
Grazie!
In quanti lo abbiamo sognato, vero Virginia?
Sembra il pensiero di un altro pianeta ormai
… già!
Abbiamo un disperato bisogno di quel sogno!
E che si realizzi anche !
Grazie
Molto bella ! Brava !Da ed è una speranza non una utopia!
Grazie mille Rossana
Sono pienamente daccordo

Già…l’ innocente utopia divorata dalla voracità di questo mondo colmo di rabbia (distopico-e-dispotico).
