Uno guida, l’altro segue il percorso su una vecchia cartina spianata sulle ginocchia. Odio il navigatore, dice Tucker a Sam: ha la voce querula come quella della Thatcher.
Amici, compagni, amanti da una vita, i due sessantenni girano per le strade della campagna inglese su un vecchio camper: uno sfizio abbandonato da anni, ripreso per un viaggio che ha il sapore di un addio. Mentre Sam guida, Tucker gli sfiora la guancia o la mano posata sul cambio, ridono, ascoltano canzoni degli anni ’70, bisticciano, ma è Tucker a condurre i giochi: ironico e sferzante. Eppure c’è qualcosa di perso nel suo viso, di assente e Sam ne spia inquieto i contorni. Quel qualcosa per cui entrambi sono turbati si scoprirà dopo poco, e le sue avvisaglie faranno esplodere le loro vite come una stella Supernova.
Harry Macqueen, giovane attore e regista britannico, firma un road movie malinconico e commovente sulla malattia e sulla morte. Senza mai scivolare nello stereotipo o nel pietistico il film racconta una grande storia d’amore e, al tempo stesso, una battaglia per l’autodeterminazione e la dignità umana. Impossibile non pensare dopo poche scene a “Ella & John” di Paolo Virzì con i due splendidi Helen Mirren e Donald Sutherland in fuga con un camper da cure e costrizioni. Anche in questa pellicola una formidabile coppia di attori che più diversi non potrebbero essere: il premio Oscar (per Il discorso del re) Colin Firth è Sam, tenero e smarrito nell’intento di proteggere a tutti i costi il compagno malato; Stanley Tucci, il cranio rasato, l’eloquio tagliente, è Tucker, che a un certo punto dice:” Non si dovrebbe piangere qualcuno quando è ancora in vita“. Laghi che riflettono gli alberi dal foliage autunnale, cieli a volte cupi, vecchie magioni inglesi, nulla è fuori posto in questo film, tutto è rigoroso e essenziale: dialoghi fitti, inquadrature strette che riprendono, ruga per ruga, muscolo per muscolo i volti e i corpi dei due personaggi.
E viene da pensare alla massima di Kant quando il cielo si allarga all’infinito sopra di loro mentre, sdraiati a guardare le stelle, colgono l’esplosione della Supernova, più luminosa e splendente di una intera galassia.
Supernova di Harry Macqueen – Gran Bretagna 2020 – Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2021