Un buon napoletano
Appena salito sul tram della linea 23 chiesi se fosse quello giusto per la mia destinazione. Mi risposero insieme due […]
Appena salito sul tram della linea 23 chiesi se fosse quello giusto per la mia destinazione. Mi risposero insieme due […]
Nel lontano 1963 fu mio zio Vittorio De Feo (1928-2002), marito di Donatella, sorella di mio padre, ad avviarmi
Era un vicolo cieco come tanti, un angusto retropalco della Galleria Umberto con cornicioni e bugnati posticci insudiciati dalla penombra.
Sbadigliano le insegne dei caffè, si stringono mani, sulle tazzine vuote beccheggiano cappelli, e le voci giù al porto:
Aveva un fazzoletto ripiegato nella manica. Lo tirava fuori e scatarrava, dopo aver controllato che non ci fosse nessuno
Eduardo, solo Eduardo Filumena Marturano abitava qui, in un basso del vicolo San Liborio, ai piedi dei quartieri spagnoli. Qualcuno
Nel basso vive Vincenzo Russo, poeta povero e malato. Poco più di vent’anni, innamorato di Enrichetta, la signorina della finestra