Ricordi d’Ungheria
Fin da piccola io lo sapevo, della libreria e piccola casa editrice, al primo piano di un palazzo ottocentesco, nella […]
Fin da piccola io lo sapevo, della libreria e piccola casa editrice, al primo piano di un palazzo ottocentesco, nella […]
Aggrovigliate tra i miei capelli sono rimaste le tue parole: con poche sillabe l’accidia svelli, con assonanze fai uscire il
I soprannomi che creo attecchiscono, è un’arte che ho preso da te e, dicevate, dal nonno Andrea. Ripenso alle tue
La porta a vetri dello studio del nonno si apriva sul suo giardino che, per me bambina, aveva il fascino
Chi ha letto il bel libro di Julian Barnes (Il senso di una fine – Einaudi 2012) conosce già il
Fino a quando il circo della vita è complice e tutto intorno sembra immerso in una meravigliosa enorme bolla di
Quando arrivai la prima volta, in treno, era Natale. Tutta Parigi – i grandi boulevards, il metro, perfino l’austera Place
Sono seduta in giardino, e mentre mi bevo un fantastico cocktail di magnesio e potassio, vedo seduta sul gradino, a
Saldato il modesto prezzo di ammetterlo, comprese infine di essere a casa. Che gli svincoli, i tornanti, gli incontri dissolti,
Mio nonno Mario aveva gli occhi arguti, il naso affilato e l’attitudine solitaria di Dino Buzzati. Insonne ostinato – una
Sfoglio le pagine de ‘Il tallone di ferro’ di Jack London (1908) che ricevetti in dono da mio padre Antonello