Così di colpo di fronte a tanto orrore non so che dire – ma per certo so che quelli che hanno la ricetta pronta in tasca lo sanno ancora meno di me.
Per cominciare: c’è chi pensa che i nostri nemici siano una razza, invece si tratta di una setta, ricca, potente e con ramificazioni ovunque, con intenti di dominio universale. Perché non tutti gli arabi sono terroristi, e non tutti i terroristi sono arabi. Isis uccide chiunque non si pieghi alla sua deforme versione di Islam sunnita, chiunque non sia in Isis: cristiani, ebrei, arabi non musulmani, musulmani sciiti, curdi, yaziti, e anche sunniti non estremisti. Anzi, finora sono musulmane la maggior parte delle vittime. Inoltre: molti di Isis sono nati in Europa, e magari sono biondi con gli occhi azzurri, convertiti, con i passaporti europei.
C’è chi, in preda alla paura, esprime odio. Anch’io ho paura: per me, per i figli, per i nipoti che girano per tutta Europa. Per la nostra vita, cultura, libertà. Ma dobbiamo ricorrere alle armi loro? Fare strage di tutti i musulmani che scappano qui – e proprio da ISIS – solo perché fra loro potrebbero essersi infiltrati degli assassini? Bombardare con l’atomica Arabia Saudita e Qatar, come finanziatori? Non credo.
Ci sono anche miei astuti contatti web, che mangiano pane e volpe ogni mattina, per i quali dovremmo proclamare che è colpa nostra, di noi schifosi occidentali, del capitalismo e della nostra mancanza di VERI VALORI. Dovremmo trattare con chi dichiara che vuole conquistare il pianeta, piegarci alla sua setta e ammazzare chi non ci sta, e fare di noi donne tante schiave. Calare le braghe? E come? Convertendoci? Suicidandoci in massa per fargli risparmiare la fatica? Guarda che se mettono una bomba mica guardano se lì ci sei tu, che sei tanto loro amico. Se ci invadono, decapitano anche te, a meno che a tua volta non ti unisca al boia nel decapitare noi.
Altri, più calmi, suggeriscono che ci vuole una super INTELLIGENCE; giusto. Ma siamo molto in ritardo, come Europa, lo si vede a occhio nudo. Insieme allo spionaggio sarebbe inoltre necessario un paziente e convincente lavoro di educazione, cultura, integrazione, presso i tanti stranieri che vivono con noi – e non si fa in un momento. Non si improvvisa.
Forse sarà necessaria anche la distruzione del loro “stato”, Daesh – con la guerra vera, che è spaventosa e si aggiungerà alle nostre colpe precedenti. Ma non basterà. Isis è franchising, è virus potente che si diffonde ovunque.
Di più non so dire. Sono confusa.