Su Twitter per star dentro nei 140 caratteri a qualcosa bisogna pur rinunciare. È un peccato ma è così.
In genere su Twitter le prime che scegli di sacrificare sono le virgole. Poi dopo però chi legge i tuoi messaggi è un attimo che ti chiede cosa cacchio volevi dire.
Se invece su Twitter apri una parentesi e poi non la chiudi nessuno si lamenta e tutti sanno il perché. Hai finito i 140 caratteri.
Su Twitter una parentesi lasciata aperta la puoi sempre chiudere in un successivo messaggio (ma non è la stessa cosa).
Su Twitter i puntini di sospensione sono molto utilizzati e di regola si trovano in un messaggio alle posizioni 138 139 140. E anche lì tutti sanno il perché.
Il punto e virgola su Twitter invece non lo prendi neanche in considerazione. Punto. Senza virgola.
Su Twitter il punto esclamativo è considerato superfluo e nemmeno l’amore è l’apostrofo rosa tra le parole t’amo perché l’apostrofo fa sprecare caratteri. E l’amore certe volte pure.
Su Twitter le faccine degli smile ti portano via 3 caratteri ed è meglio che le eviti. Poi però vengono fuori dei casini perché così non si capisce bene se stavi scherzando o che cosa. E anche questo è un peccato ma è così.
Su Twitter volendo si può rispondere ai messaggi di chi scrive oppure si può intervenire nelle conversazioni degli altri. Lo si fa facilmente con la funzione risposta. Clic.
Quando intervieni in una conversazione se poi gli altri a loro volta ti replicano succede che nel testo del messaggio il tuo nome si somma a quello dei partecipanti. Di conseguenza più sono quelli che si aggiungono ad una conversazione su Twitter e meno caratteri a disposizione rimangono per scrivere. È un peccato ma è così.
Su Twitter se alla fine sono una quindicina quelli che partecipano ad una conversazione dei 140 caratteri iniziali ne rimane disponibile circa uno solo. Punto. Fine del dibattito.
Su Twitter di regola c’è rispetto per le persone e per le idee. E tutti cercano di essere sempre corretti con gli altri.
C’è educazione su Twitter. Di questi tempi non sembra vero ma è così.
Anche quando Formigoni su Twitter si ostina a scrivere in inglese in molti gentilmente gli chiedono se cortesemente il Presidente essendo italiano volesse esprimersi in italiano. E si può apprezzare lo sforzo di tanti di rimanere educati.
Quando invece Formigoni su Twitter scrive che secondo lui si rischia l’affossamento della democrazia a causa di eccessi di giustizialismo allora lì qualcuno ci prova a restare educato ma dopo non ce la fa proprio. Però si può comunque apprezzare lo sforzo. Uno sforzo immane. Cacchio.
Su Twitter tutto è veloce. Molto veloce. Tanto veloce che non potrai mai farcela a leggere tutto. È un peccato ma è così. Twitter è rapidità. È prendere il ritmo. E battere il tempo. Clic.
Si diventa reattivi su Twitter. Reattivi per forza. Talmente reattivi che a volta succede di scrivere qualcosa senza star lì a pensarci troppo. Lo si scrive d’impulso. Clic.
Quando poi si riesce a trovare un momento per rileggere i propri messaggi su Twitter allora si realizza che ad avere avuto più tempo a disposizione per riflettere magari un qualche frettoloso messaggio non lo si sarebbe scritto. Mai. La quale mia ultima considerazione è valida innanzitutto per l’autore di questo testo e per tutti i gentili lettori che lo hanno seguito fino a qui. Ed anche per il Presidente della Regione Lombardia.
Adesso vado. Su Twitter c’è Formigoni #liberalasedia. Dai.
Clic. Clic. Clic.
FINE
PS: Vabbé ci sentiamo dopo. Su Twitter.
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