The Old Oak

The Old Oak (La vecchia quercia) è l’unico pub rimasto in un paesino ex-minerario del nord dell’Inghilterra. Anzi è l’unico spazio pubblico in cui ci si possa riunire: tutto chiuso, dalla sala parrocchiale in poi.
Il pub è vecchio e cadente, come tutto il resto, con la K finale dell’insegna sempre pronta a ribaltarsi. A condurlo con l’aiuto di una vecchia amica c’è l’ingombrante TJ Ballantyne, che sforna pinte di birra ai pochi avventori: gente di paese, in là con gli anni, indurita dalla crisi economica (è il 2016) e dalle poche speranze nel futuro.
A “ravvivare” la routine stanca e ripetitiva, giunge un pullman di profughi siriani scappati dalla guerra. L’accoglienza da parte dei locali è a dir poco barbara, gli insulti (beduini del c…o) si sprecano e uno degli astanti più livorosi fa cadere, rompendola, la macchina fotografica di una giovane profuga.
Yara, che ha appreso l’inglese nei campi di accoglienza in cui è sopravvissuta, non riesce però a incassare con l’acquiescenza dei suoi familiari e dei suoi compagni di viaggio il sopruso, e complice il soccorso di TJ, si ribella.
Arrivato alla veneranda età di 87 anni, Ken Loach non smentisce se stesso e la sua filmografia impegnata, fuori dagli schemi e poco gradita in patria. Ken il Rosso, costruisce una storia inventata ma vera, tragicamente simile alle migliaia di storie di migrazione che avvengono a tutte le latitudini. E, ricordando a se stesso e a tutti noi, il detto marxista “Proletari di tutti il mondo unitevi” cerca un trait d’union quasi inimmaginabile tra i rissosi abitanti del paese e i profughi siriani.
Rifacendosi a vecchie foto degli anni 80 che ritraggono gli scioperi dei minatori, e che sono custodite nel retro fatiscente del pub, Yara (Ebla Mari) con l’aiuto di TJ (Dave Turner) e di pochi altri, cerca di recuperare lo spirito di un tempo che possa unire in una sola protesta le due comunità.
Loach afferma che questo sarà il suo ultimo film, ma tutti i suoi fan (compresa chi scrive) non ci vogliono credere. La Vecchia Quercia (the Old Oak) continuerà ad allargare i suoi rami e a farci sognare.

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