Il lunghissimo sottotitolo del film “10 cose da non fare quando perdi il tuo cane a Cipro” rende l’idea della situazione grottesca in cui Yannis e gli altri protagonisti si ritrovano: loro le 10 cose sbagliate le fanno tutte. Nonostante il piglio del regista sia lieve, la linea di confine è drammatica, una ferita aperta a ricordare conflitti e occupazioni, a rinfocolare invidie e rimpianti. Lo sfondo non ha nulla di accogliente, case sgarrupate, calcinacci e polvere ovunque, anche se la natura rigogliosa e il cielo azzurro se ne fregano di posti di blocco e divieti. Come l’inconsapevole Jimi (nome completo Jimi Hendrix) che scodinzola a tutti, buoni e cattivi, greci e turchi. Trionfante al Tribeca Film Festival, l’opera prima di Piperides è una commedia agrodolce, originale e profonda nella sua apparente naïveté. No Borders, lampeggia la scritta al neon sopra la casa di Yannis.
TORNA A CASA, JIMI!
Non tutti possono sapere ciò che è lecito e ciò che non lo è: Jimi, un cagnolino bastardo dal pelo arruffato non sa che a Nicosia è vietato varcare la frontiera, in un senso e nell’altro. Sia dalla zona greca verso quella turca che viceversa. Prendendo a prestito il titolo del famosissimo “Torna a casa, Lassie!” (1943), il regista cipriota Marios Piperides racconta le avventure di Jimi e del suo padrone Yannis, uno squattrinato musicista sempre alle prese con i creditori. Incalzante, spesso divertente a tratti amaro, Piperides mette a nudo l’assurda realtà della sua isola, divisa in due dopo l’occupazione da parte dei turchi (1974): il territorio greco di qua quello turco di là, in mezzo una zona cuscinetto sotto l’egida dell’Onu. Gli abitanti, previo controllo del passaporto, possono attraversare il confine, gli animali, le piante e i prodotti no, ma questo, appunto, l’imprudente Jimi non lo sa.
Torna a casa, Jimi! di Marios Piperides – Cipro 2018