Tragico Nulla

Fossero tempi di nani&ballerine ci sarebbe da ridere e invece siamo a lacrimare. Perché la situazione è circense si ma dark, con zombie a cavallo, vampiri mbriachi, transalieni in veste di amministratori e quant’altro possa fuggire da qualche Rocky Horror del Quarticciolo.
Orwell e Huxley tremano nella tomba davanti a una realtà che ha stracciato ogni loro ipotesi. Giornaliste? Puttane. Immigrati? Linciateli. Scienza? Cancellata. Spread? Mavaffancòl. Buonsenso è diventato il nome del più amato pagliaccio di una famosa app. E via con stupri derubricati a solletico, prescrizione prescritta, assoluzioni di vergini trombanti e alluvioni, alluvioni di idiozie elevate a LEGGI mentre i ponti crollano e siamo sommersi dalla miseria.
Dove siamo? Semplicemente in Italia oggi. Un Paese honestamente imbecille. Non è tanto il come si sia arrivati qui, quanto il come fare a uscirne e l’incredibile è che ciò sembra interessi a pochi o a nessuno. Non c’è reazione, se non qualche sparuto accenno di stupore o di rivalsa di genere invidioso: “siamo meglio noi (noi chi?), voi fate schifo, non è vero, cippa lippa”.
Che film avrebbe fatto Fellini su quest’Italia? Forse non sarebbe riuscito a centrare un focus perché è un’era di miopia così fitta da renderci ebbri di tanta tragica vaghezza. “L’ignoranza Caprina Day” per 365.
Il contrario di tutto sarebbe già qualcosa ma qui per raccapezzarsi occorre solo misurare il Nulla. E dunque proviamo con un caffè, magari ci svegliamo e troviamo che un mondo senza lauree e senza vaccini è infinitamente migliore, che odiare i down e i negri è giusto, che uccidere l’ex è il minimo, che affogare i bambini in mare è un dovere morale, che…
Niente, è proprio un incubo. Aiutateci.

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