Tuttissanti tra il cine e la tv

Libro breve di parabole fulminee. Veri amori d’un attimo. L’angelo Lucio lancia fanciulli come stelle, il paradiso luccicante li accoglie, li rotea come una giostra di cavallini, e li ributta nella vita-spazzatura d’ogni giorno.
Christian Russo è muscolato il giusto, attonito, non tanto bello ma ricco di una fede senza pari nella vita vera del successo. Tuttissanti è la sua storia fra le mani dell’impresario Lucio, principe delle glorie tv. Tipo Lele Mora, per intenderci.
«Lei non può immaginare cos’è Maddaloni, l’inferno è Maddaloni». Il demiurgo si commuove e Christian per un eterno attimo vola nell’universo sopra Maddaloni, atterra nella villa di Porto Rotondo, vede la fontana-cascata perenne che sgorga dalla riproduzione del David di Donatello, dal cazzo. Vive gli anni della luce fra ragazzi argentati. Ma la realtà è fatta di cartone e paillettes. E tutto finisce in una palla di vetro, souvenir di New York, dove la neve scende piano sui grattacieli di Manhattan.

Teresa Ciabatti ha il sarcasmo, la pietà, la durezza e la levità giusti per accompagnarci nel viaggio, insensato e necessario. È la nostra Italia, questa.

Teresa Ciabatti, Tuttissanti, ed. il Saggiatore, le Silerchie. 58 pagine, 10 euro

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