Tutto quello che vuoi

 

Sceneggiatore di Virzì e Calopresti, Francesco Bruni si è imposto come regista nel 2011 con il fortunato Scialla. Ed è proprio sull’incontro-scontro tra generazioni che torna Bruni con il suo ultimo film Tutto quello che vuoi. Allargando però la forbice d’età tra i due protagonisti. Qui infatti i soggetti che vengono in contatto sono un anziano poeta colto e gentile ma un po’ fuori di testa e un giovane trasteverino inquieto e ignorante. Ispiratosi alla malattia di suo padre, il regista livornese imbastisce una storia dolorosa a tratti drammatica, spesso ironica e divertente, che non ha nulla di stereotipato o di scontato. Il rapporto tra il vecchio signore colpito da Alzheimer e il ragazzo turbolento si dipana soprattutto nell’appartamento del poeta, nelle antiche stanze, tra mobili austeri, pareti di libri e di quadri. Pare ‘n museo – racconta Alessandro, il ragazzo – a quegli sciamannati dell’amichi sua, che gli chiedono informazioni sulla casa del “vecchio” cui Alessandro farà per un po’ da badante.
Con una scrittura attenta ai particolari – la casa appunto e la Roma stranamente silenziosa di parchi e giardini – l’improbabile legame tra i due si sviluppa in modo inatteso. Un percorso di formazione per il giovane disadattato, una folata di allegra trasgressione per l’anziano poeta.
Ma l’ottima riuscita del film è dovuta oltre che alla sceneggiatura e alla regia, alla straordinaria bravura dei due interpreti principali. Giorgio, il poeta, è impersonato da Giuliano Montaldo, classe 1930, attore e soprattutto regista – suoi Sacco e Vanzetti, L’Agnese va a morire, Gli occhiali d’oro (solo per citarne alcuni). Con il viso bonario che talvolta si spegne nei meandri della quieta follia e del ricordo intermittente e talvolta si accende in guizzi di lucida ironia, Montaldo ci restituisce l’immagine autentica dell’anziano senza ridicoli ammiccamenti, come talvolta capita o è capitato anche a grandi star internazionali. L’altro protagonista, il ventiduenne Andrea Carpenzano, sfuma la sua recitazione in una gamma di espressioni mutevoli, crescendo insieme al suo personaggio. Bravi anche gli amici, ottimo il cammeo di Donatella Finocchiaro nel ruolo di Claudia e quello di Raffaella Lebboroni nel ruolo di Luisa.

Tra poesia, memorie perse e in parte ritrovate, disagio giovanile e vecchiaia, “Tutto quello che vuoi” è una bella commedia italiana come non se ne vedeva da un pezzo.

Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni (Italia 2017)

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