Tuttorial, tutorial per tutto

Quando l’allievo è pronto il maestro arriva. Anzi, ti entra direttamente in casa via YouTube, spiegandoti come truccarti per essere una vera First Lady Gaga, mostrandoti quanto sale devi mettere nella zucca gialla, perché quella arancione non si abbina con le tovagliette americane che invece devono fare pendant con lo zerbino hand made, rigorosamente intrecciato con i ricicloni delle t-shirt che avevi tagliato fidandoti della fashion blogger di turno.

Il tutorial è il moderno calendario di Frate Indovino, è la nonna della nuova era che ti prende in braccio e ti spiega la vita, è il tuo personal guru dall’accento esotico e dalla grammatica stentata, è il libretto delle istruzioni per capire il senso delle cose.

Un bignami della Scuola Radio Elettra snaturato dal fascino del resumé con la pretesa del tramandato di saggezza d’antan.

Mai più senza! Devi sapere tutto di tutto per restare al passo con i tempi morti degli sfaccendati della rete che si improvvisano docenti dell’inutile e del dilettevole.

Un mio concittadino, cantautore non per caso dice: «Il maestro è nell’anima e nell’anima per sempre resterà».

Io gli credo e non per campanilismo.

 

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