U.S.A.

Premessa: L’autore 23enne nel 1979 si impegnò a realizzare un testo poetico sperimentale i cui versi racchiudessero in qualche modo i nomi di tutti gli States più il distretto di Columbia; il tour de force si concluse in pochi giorni ed ebbe il plauso di un giovanissimo Stefano Bartezzaghi, che ne parlò sulla sua rubrica di ludolinguistica allora ospitata nelle pagine del Tuttolibri della Stampa, titolando il suo articolo – “Tu connetti catapulte”.

Ti muovi, sconsiderato?
ne va della verginità
della florida indiana Carolina!
(le sue minne so tastabili)
Cos’hai da origliare?
Non che non tocchi, o hai osato già?
Vai o m’ingolfo nella massa. Cià sete ?
Una sbornia da califfi nel New Hampshire
Si raggiunge orgia dopo orgia.

Hai ova sufficienti?
Coregoni di montagna nel colorato Viverone.
Mi misuri San Luigi
e non mi si scippi così !
Vi foste messi con la stessa serietà
Invece di dover montare l’arcano senza l’ala bambina…
Il tuo s’intona con ocra o marrone.
Birilli, noi si tenne sì!

Rodai l’andatura ma
sui Colombiani ne so tanto quanto te.
Scansa solo avari zonali,
mai neppure un’ala scartata!
Aiuta, deh, a lavare i mici, ganimede!
Tu connetti catapulte,
lui sì ha ‘na villa in New Jersey !

Ma vai via da cotal pena, Silvana !
Mary l’han derubata a New York.

Né frasca Né brasca

5 commenti su “U.S.A.”

  1. FEDERICO MADERNO

    Tra poco, dovrai aggiungere: “Olanda o Paesi bassi? Son, sulle targhe, sigle integre! e NL andremo a mantenere”

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