CIAPA NO (per i diversamente milanesi tressette con capovolgimento della presa)
Il tessuto con cui è fatta la socialità umana è pieno di buchi e la cattiva notizia è che le smagliature aumentano. Aumentano disuguaglianze, povertà, violenza e la crisona del 2008 ha sgretolato quei panettoni sociali che avevano garantito uno straccio di coesione: le uova sono impazzite, la farina digrigna i denti furiosa e uvette e canditi hanno squartato il partito che avevano fondato e fanno “le mosche cocchiere” ma ognuno per i cazzi suoi.
Ci sarebbe un gran bisogno di governare l’umano consesso e di dargli un inquadratina ma, quel pirla del Bush ha sputtanato irreparabilmente l’ONU che faceva quel mestiere lì e quel piscialungo del Putin ruba le carte per vincere una mano a rubamazzo (gioco pericolosissimo perché alla fine…l’ultimo dei mona…)
Ma c’è bisogno di governo anche in Europa, in Italia e anche a casa mia cazzarola ma, lo squaramento (discioglimento in diarrea) delle forme di ragionamento diffuso, volgarmente chiamato buon senso, è andato a prostituire le sue natiche, cosicché governare, ancorché drammaticamente necessario, è diventato spettacolarmente impopolare.
Ne consegue che opporsi al governo paga doppio e quello che rischia di installarsi, è un gigantesco Ciapa No, in cui si percula il governante scansando la responsabilità e si tresca abilmente affinché il tuo turno, a star di mazzo, arrivi avendo avuto il tempo di truccare le carte.
Questa mia modesta rappresentazione non comprende la sinistra PD; loro hanno un problema, non capiscono a quale gioco si stia giocando, quindi improvvisano una morra cinese che tant lé istes.
La conclusione dello sproloquio è un consiglio al Renzino che mi è caro: ocio all’inchiappettescion, nessuno del governo uscente e nessuno del PD al governuncolo in gestazione e che per una volta la responsabilità istituzionale “la se ciava” (allocuzione estica per “si fotta”).
Io il giorno dopo vado in piazza coi sampietrini, che ci so fare, perché voglio la rendita miliardaria di cittadinanza, 120 giorni di ferie pagate, sul piano internazionale pretendo l’invasione dell’Egitto per vendicare la tragedia del povero Regeni e se mi girano i coglioni chiedo anche l’arresto dei Marò, per poi chiederne l’immediata liberazione.
Amen.