Un libro da mettere in valigia

 

Ci sono libri che si mettono in valigia per partire e libri che si mettono in valigia per tornare. Mi è successo con Per gioco, libretto Sellerio del 2000, comprato in vacanza, per 2 euro, da un libraio di Sarzana. «Scritto per gioco, può essere letto per gioco», dice la curatrice, Maria Caterina Cicala.
E così è. Per gioco raccoglie i ricordi di gioco, da bambini, di quarantanove personaggi celebri: da Teresa d’Avila a Tenzin Gyatso, il Dalai Lama. Quali erano i loro giochi preferiti? Santa Teresa giocava “alle monachine”, Goethe buttava pentolini dalla finestra, Stendhal faceva le smorfie, Lou Salomè scivolava sul parquet con scarpette da ballo – e riesco a vederla, lei così bella e bionda, vergine fino a trentasei anni, sedurre Nietzsche e Rilke con la stessa tecnica. Chesterton immaginava quel che c’era nel fuori campo delle illustrazioni, Sartre giocava allo spadaccino, Anna Banti a nascondersi, Rita Levi Montalcini con una capretta. Nel gioco di ciascuno – senza scomodare Freud, di cui non v’è traccia – c’è già il nocciolo della maturità. Virginia Woolf si faceva trascinare dalla corrente. Tenzin, futuro Dalai Lama, giocava col meccano, ma anche a smontare e rimontare macchine: cominciò a cercare l’illuminazione smontando e rimontando un proiettore.
È un libro smilzo, se lo trovate mettetelo in valigia, oppure in tasca: per partire e tornare, bambini.

 

Per gioco, di Aa. Vv. EAN 9788838916403
© 2000 Sellerio editore Palermo 156 pagine € 8,00

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto