Un maestro socratico

Dedicare un libro al proprio maestro è un atto d’amore e una sfida: restituirne la fisionomia, senza cedere alla tentazione di edificane il monumento. “ Aldo Masullo L’interrogazione del reale”, il volume curato da Giovanna Borrello e Francesco Lamberti, è l’efficace esempio di come possa essere presentata una personalità imponente e poliedrica, quella del filosofo nolano scomparso due anni fa, provocando in chi legge il desiderio di saperne ancora, l’inquietudine della ricerca.
Chi scrive ha avuto la fortuna di incontrare Masullo nel suo percorso e sa quanto sia pertinente, per sintetizzare l’esperienza del suo magistero, il termine ‘socratico’. Il maestro socratico è colui che produce e rilancia di continuo il desiderio della ragione, senza fornire risposte, schivando continuamente la domanda di verità definitiva che ogni allievo necessariamente pone.
Nel libro sono molte le riflessioni dei componenti la singolare scuola che a Napoli si è raccolta intorno a lui negli anni del suo insegnamento alla Federico II, e tutte rilevano questa costante, sin dalla peculiarità del suo fare lezione. Se ne usciva felicemente storditi, convocati ogni volta non ad ascoltare ciò che era già accaduto da qualche parte(lo studio del professore, la sua solitaria ricerca) ma a partecipare a una interrogazione in atto, in presenza, pur nella evidente asimmetria dei saperi e nella altrettanto evidente impossibilità di aderire a una ortodossia da perseguire e da trasmettere, che è il tratto più riconoscibile delle Scuole.
Sarebbe velleitario e inadeguato anche solo elencare i contributi che Masullo ha fornito alla filosofia e alla politica alla quale non ha mai sottratto la sua rigorosa presenza, da consigliere comunale a Napoli, come da deputato e senatore della Repubblica. Soprattutto è stato l’interlocutore ineludibile, fino alla fine, di chiunque desse senso all’idea e alla pratica intransigente dell’interesse comune. Non è però irrilevante la significativa intersezione tra alcune categorie proprie del pensiero di Masullo – il duale, la relazione fondativa , il patico. la dimensione affermativa del desiderio – e il pensiero della differenza sessuale che Giovanna Borrello, allieva nell’accezione prima esplicitata, individua nel suo intervento introduttivo.
Nel volume, dopo una sezione che comprende i contributi di alcuni allievi sui più cruciali nodi concettuali del suo filosofare, è presente una seconda parte, DIALOGHI, che raccoglie le discussioni seguite al Corso di lezioni dedicatogli dalla scuola di counceling filosofico “ Metis” fondata da Borrello e alla quale il Maestro non ha mai fatto mancare il sostegno generoso di suoi interventi. Nell’appendice, infine, è possibile rivivere lo stile inconfondibile di Masullo, attraverso la trascrizione di una lunga intervista realizzata da Berardo Impegno e Elena Scuotto, nella quale si ripercorre il suo itinerario intellettuale, le sue letture e l’interpretazione degli autori che ne hanno maggiormente orientato la ricerca.
Ci è dato cosi cogliere, nella vicace immediatezza del dialogo, la voce di Masullo e il suo più prezioso lascito, l’ invito costante a diffidare delle facili scorciatoie assolutistiche e a curare l’esercizio fecondo del dubbio, della interrogazione che è la cifra più propria del filosofare. Un dubbio lontanissimo da quello cartesiano, puro espediente metodico per approdare alla cristallina autoevidenza del soggetto pensante, e radicato piuttosto nella dimensione corporea, nel “patico” che costituisce il fondo ineludibile di ogni fatica del concetto come di ogni processo di soggettivazione.

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