Scelgono un nome da locandina: “Uomini di Mondo“. Coraggioso, per ragazzi delle medie che recitano sketch e brani di commedie della tradizione. Nati e cresciuti nel Golfo di Napoli, vivono a Ischia. Per più di 10 anni tengono duro, mentre studiano o iniziano a lavorare: sempre precari, sempre volontari dell’impegno. Vivono il loro sogno di recitare su un’isola che, per molte compagnie amatoriali, non ha neanche un Teatro. Corrado Visone, Valerio Buono, Mario Pilato reduci dal liceo, evadono dal repertorio di Scarpetta e De Filippo e si buttano nel nuovo. Si buttano su commedie americane e francesi: provano in depositi e garage, si inventano striminzite scenografie per sale convegni, ridono di sé con gli altri. Dopo l’adattamento, fatto da Corrado, di “Così parlò Bellavista” dal film di Luciano De Crescenzo, preparano la commedia per 4 mesi. Debuttano il giorno della Befana, in un museo di Ischia. ‘I pazz stann e fora’ dicono i napoletani: si propongono alla Rassegna del Teatro Amatoriale di Napoli. Le compagnie aspiranti da tutta Italia sono 70, ‘Uomini di Mondo’ viene scelta con altre 14. Pazza pure io: il 3 maggio a Napoli ci vado apposta. Nel teatro da 1200 posti le luci si spengono e inizia la magia: dopo pochi minuti si sono scordati che è una prima volta, che la scena è un’incognita, che in platea il pubblico è di critici&attori. Non c’è più Corrado, ma Bellavista, non più Mario, Biagio, Marilla, non più Valerio l’idraulico, ma il Regista. Non sono più 35 ragazzi di Ischia, ma i Personaggi di De Crescenzo. Nessuno sbaglia una battuta, si muovono bene sul palco, diventano una bella serata di Teatro. Alla fine gli applausi, anche i loro al pubblico. Poi, chi di corsa sull’ultima nave per casa, chi a smontare la scena e fare giorno a raccontarsi. Dalla giuria ricevono un encomio solenne, una targa, tanti complimenti. Questa è la storia. Questa è la foto degli originali: uomini di mondo.