C’è questo paesino.
Questo paesino piccolo.
Questo paesino piccolo in cui, a volte, il tempo pare essersi fermato.
Questo paesino con la sua piazzetta. E le sue panchine su cui, dopo cena, gli anziani prendono posto e parlano tra di loro.
Ecco, sono anziani, ma non sono mica gli anziani di quando tu eri un bimbo.
Ché infatti, in quel paesino, venivi a trascorrere diversi giorni estivi a scuola terminata.
E allora ti pare ancora che, pochi passi dietro di te, ci sia tua nonna, col suo immancabile sorriso. E che si fermi a parlare con le sue amiche d’infanzia, loro, sì, rimaste in quel paese, mentre lei si è spostata nel torinese.
Ti siedi su di una panchina libera. Osservi quel paesaggio tanto diverso, eppure così eguale.
Passano dei ragazzini. Hanno svariate età, ché qua mica puoi fare tanti sottogruppi. Si è in pochi, si gioca insieme. Ti guardano e ti dicono “Ciao”!
Perché forse loro lo sanno.
Lì in mezzo, a giocare con loro, ci sei anche tu bambino.