In giro per compere, entro nel regno della moda low (cost e altro).
Curiosando, provo un cappotto, che a prima vista sembrava carino, e che addosso si rivela un’armatura ostile.
All’improvviso mi compare, a togliermi ogni tentativo di riflessione, una giovane donna: “Signora, vorrei un parere su questo vestitino”, scandisce con voce dall’accento straniero: “…e se mi aiuta a tirare su la cerniera”. Mi dispongo a esaudire la richiesta, allenata da anni di maternage.
Il vestito per me è orribile, tipo giapponese, fiori e ramage, ma lei è bellissima, la grazia umana, e il vestito orribile le sta come cucito addosso, perfetto.
Tento la carta del relativismo: “Ti sta a pennello, è una questione di gusto, se ti piace la fantasia….” “Mi piace tanto, solo che volevo l’occhio di una donna…” e si avvia a riguardarsi allo specchio, dedicandomi un’occhiata complice, riconoscente.
Tesoro, sono uscita dal negozio come se ti avessi appena fatto un regalo, soddisfatta e appagata. Rarissima gioia, la reciprocità.