Un vero campione del vero calcio

Oggi vi racconto l’emozionante felicità di un bambino.
Campetto di calcio. Due squadre di ragazzini, età varie, capacità varie, ma piccoli. Uno su tutti era chiaramente lì a fare solo numero. Incapace di coordinare un movimento con una parvenza di grazia, ma dolcissimo nel tentativo di rincorrere anche gli spifferi; veloce la metà rispetto agli altri.
Ma fra ritardi di corsa e spostamenti epici di squadre di qua e là del campo, come solo i bambini fanno, si è ritrovato nel posto sbagliato, giocatore sbagliato con movimento chiaramente sbagliato. Eppure unendo tutti questi errori ne è venuto fuori un tiro sghimbescio che ha sorpreso difesa e portiere ed ha segnato.
Un breve attimo di generale incredulità. Impossibile che lui, proprio lui avesse segnato. Che lui proprio lui avesse fatto la giocata impossibile (e vi posso assicurare che lo era).
Pochi secondi di stupore, non importava che fosse di questa o quella squadra, tutti, ma proprio tutti, gli sono corsi intorno, e lui, esploso per la felicità, festeggiava come sa fare un bambino, ridendo ed urlando di gioia, senza scimmiottare questo o quel giocatore, e tutti si misero a correre dietro al nuovo campione per un minuto.
Io, estraneo osservatore, per fortuna avevo gli occhiali scuri, mentre la voglia di festeggiare con loro era immensa. Il calcio mi emoziona talvolta, ma di più mi emoziona la gioia, ovunque la veda. Figuriamoci quella di una schiappa.

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