– Salve! – disse lui.
Lei lo guardò distrattamente.
– Permette che mi presenti, mi chiamo Jack. – disse lui sfoderando un gran sorriso.
– Piacere. – rispose lei svogliatamente.
– Potrei sapere il suo nome, signorina…
– Queen, signorina Queen.
– Molto lieto. – si affrettò a dire lui.
– Senta, lo so che vorrebbe attaccare discorso per poter uscire con me, ma non sono dell’umore giusto.
– Devo ammettere – disse lui – che lei ha acceso la mia curiosità appena l’ho vista, poi da quando siamo qui, praticamente in un tête à tête… non ho saputo resistere.
– Gliel’ho già detto, non sono in vena!
– Mi scusi, – insistette lui – ma quando crede che…
– Mai! Io non sono mai dell’umore giusto.
– Non vorrà farmi credere che…
Lui non riuscì a finire la frase perché lei si mosse impercettibilmente e le macerie di quel meraviglioso castello di carte seppellirono il corteggiatore Jack di Cuori e l’intrattabile Queen di Picche.