Una offerta con molte novità

Questa volta, agli elettori si offrono quattro opzioni (Grillo, Monti, Ingroia e Giannino), assenti nelle elezioni politiche di cinque anni fa. Sapremo il 25 febbraio quanti elettori le avranno votate. Tutti questi voti saranno, comunque, nuovi; chi li esprime lo fa per la prima volta in una elezione politica. Una parte proverrà dai nuovi elettori; ma la porzione maggiore sarà di elettori che nel 2008 votarono per una delle liste che c’erano; e che quindi cambiano voto.

 

Ecco allora, schematicamente, il significato dei diversi possibili cambi di voto, considerandone sia la destinazione che la provenienza.

1. Il Movimento 5 Stelle esprime un giudizio negativo senza appello non solo sui protagonisti tradizionali, ma anche sulle forme, il funzionamento, l’idea della politica con cui abbiamo a che fare oggi. La nettezza di questo giudizio, può essere – per chi lo condivide – motivo sufficiente per destinare il voto a questa lista. Il M5S non distingue fra le due coalizioni maggiori, accomunate in uno identico, generale rifiuto. Quale sia stato il tuo voto precedente, scegliendo M5S dichiari dunque di ritenere necessario – nella vita politica e nel rapporto fra politica e cittadini – un cambiamento complessivo e radicale di comportamenti e di mentalità. Dichiari inoltre che non nutri alcuna fiducia che ad esso possa contribuire chi aveva riscosso in passato la tua adesione. Non è una momentanea separazione; è un vero e proprio divorzio.

2. La Lista Monti ha un punto in comune con il M5S: anch’essa è critica verso entrambe le maggiori coalizioni. La critica non dà luogo, però, ad una condanna liquidatoria; si propone invece di stimolare innovazioni considerate utili o addirittura indispensabili. Darai il tuo voto a questa lista se consideri fondate le critiche che essa rivolge alla parte (destra o sinistra che sia) che hai sostenuto in passato; se pensi che quella parte abbia bisogno di una lezione ma non la ritieni refrattaria al necessario rinnovamento. Può non essere un nuovo “matrimonio” e neppure un divorzio; può essere un richiamo frammisto a speranza e fiducia: non solo per chi voti oggi ma anche per chi hai votato ieri.

3. Le Liste di Giannino e Ingroia. Diversamente dalle prime due (Grillo e Monti) non sono indifferenti alla destra e alla sinistra; si rivolgono anzi all’elettorato deluso e incerto su uno solo dei due versanti.

A sinistra scioglierai l’incertezza a favore di PD-Vendola se non vuoi indebolire la coalizione progressista nella competizione con Berlusconi; farai quindi passare in secondo piano le tue critiche alle posizioni politiche e programmatiche di Bersani e compagni o il timore per un possibile accordo postelettorale con Monti e il centro. Voterai, al contrario Ingroia se pensi che il rischio di una sconfitta della coalizione progressista alla Camera non abbia molte probabilità di concretizzarsi, o che sia meno grave di un annacquamento del profilo della sinistra.

Speculare è quanto può accadere sulla destra. Voterai Pdl se consideri essenziale contrastare la sinistra; voterai Giannino se pensi che la destra, per aprirsi un futuro credibile ed efficace, debba cambiare radicalmente strada in senso liberale e sgravarsi di una leadership ormai obsoleta. Noi che scriviamo possiamo arrivare fin qui. Il passo ulteriore è quello della vostra libertà e responsabilità. Potete farlo solo voi.

 

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