Un’elezione pericolosa

Il Ministero di Giustizia americano ha reso pubbliche alcune rivelazioni giurate dei testimoni nella causa contro Trump sull’assalto al Campidoglio di Washington il 6 gennaio 2021: il Capo Staff della Casa Bianca Mark Meadow era in contatto con le milizie armate Oath Keepers e Proud Boys quando si incontrarono al Willard Hotel il 5 gennaio, “preparati a uccidere il VicePresidente Mike Pence e la Presidente della Camera Nancy Pelosi”. Tra gli assalitori del Campidoglio furono scoperti membri della polizia, dell’esercito, Marines, ufficiali del Dipartimento di Stato, della Guardia Nazionale, dell’Air Force. Indossavano elmetti e giubbotti antiproiettile. Uno su cinque degli arrestati aveva servito nell’esercito. Altri avevano precedenti penali, o erano disoccupati. Il 25% erano armati, il 92% erano maschi bianchi. Il Presidente Trump li aveva chiamati a bloccare la certificazione dei voti dei Grandi Elettori che avrebbe dichiarato Biden vincitore delle elezioni.

L’assalto fallì perché i Congressisti riuscirono a fuggire, e Nancy Pelosi li riconvocò la sera stessa a certificare la vittoria di Biden. Ma ciò che rese impossibile il “Putsch” fu la fedeltà delle Forze Armate e della burocrazia federale alla Costituzione. Oggi gli ultraconservatori della “Heritage Foundation” hanno aggiustato il tiro con il “Progetto 2025”: se Trump vince le elezioni, decapiterà le Forze Armate e i Ministeri federali con licenziamenti in massa, e insedierà ovunque nuovi capi leali a Trump. Il Progetto 2025 ha già pronti i nomi e le cariche che andranno a ricoprire.

Prima di diventare cancelliere del Reich tedesco, Hitler aveva sviluppato il suo Progetto 1933. Ce lo descrive Hannah Arendt nelle “Origini del Totalitarismo”: “Con fantastica accuratezza, i Nazisti si assicurarono che ogni funzione dell’amministrazione statale fosse duplicata da qualche organo del partito”. Nel 1933, diventato cancelliere, Hitler sostituì immediatamente tutti i funzionari statali con quelli fantoccio già pronti dentro il suo partito. “Il totalitarismo al potere invariabilmente rimpiazza tutti i talenti di prim’ordine con quei balordi e sciocchi la cui mancanza d’intelligenza e creatività è la miglior garanzia della loro lealtà”. (Arendt, ibid.)

Trump, a differenza di Hitler, non fondò un suo partito. Quando si candidò nel 2016, aveva tutti i leader repubblicani contro, anche il suo futuro vice Vance, che lo accusò di essere l’Hitler d’America. Come riuscì a impadronirsi del Partito Repubblicano? Il giornale inglese “The Guardian”, nel 2018, scrisse: “I repubblicani erano disposti a guardare da un’altra parte se ottenevano una vittoria politica, e francamente c’era una perdita della volontà di opporsi a lui. Tutto il partito ha la sindrome di Stoccolma. Trump li ha logorati, e hanno deciso che è più facile salire sul suo carro.”

Sindrome di Stoccolma? Il termine si riferisce a vittime di sequestro o abuso ripetuto, che s’innamorano del loro aguzzino. Come fece Trump a sequestrare il partito e a sottometterlo? La sua storia di intimidazioni risale a decenni prima, quando Trump si fece le ossa sulle donne e sulla prima moglie Ivana, che lo accusò di stupro e violenza. Katie Johnson aveva 13 anni quando fu violentata da Trump ed Epstein: “Trump mi ha poi minacciata: se avessi rivelato l’accaduto, la mia famiglia sarebbe stata fisicamente aggredita o uccisa”. Questo è il verbale di denuncia fatto da Katie nel 2016 alla Corte distrettuale di New York. Non ne sappiamo nulla perché ritirò la denuncia dopo le minacce di morte ricevute dai suoi familiari. (“Newsweek”, luglio 2024)

La pornostar Stormy Daniel ricevette simili minacce perché non rivelasse la sua relazione con Trump. L’allora avvocato di Trump Mike Cohen finì in galera per aver comprato il silenzio di Stormy pochi giorni prima delle elezioni del 2016, vinte da Trump. Nel febbraio del 2019 Mike Cohen testimoniò davanti alla Camera dei Deputati e, secondo l’agenzia di stampa inglese Reuters, “dichiarò che Donald Trump gli aveva ordinato di minacciare individui e organizzazioni per ben 500 volte negli ultimi dieci anni. Le minacce erano state dirette anche a giornalisti”. Durante le elezioni del 2020 furono minacciati di morte gli scrutatori dei seggi. Due scrutatrici nere della Georgia furono calunniate da Rudy Giuliani, avvocato di Trump, e ricevettero tali minacce da dover abbandonare la propria casa e nascondersi. Ora hanno vinto una causa in tribunale contro Giuliani, che ideò la strategia del “Big Lie”, la grande menzogna secondo cui i Democratici avrebbero rubato la vittoria a Trump nelle elezioni del 2020. L’espressione Big Lie è tratta dal “Mein Kampf” di Hitler, in cui descrisse la tecnica propagandistica di raccontare menzogne colossali che nessuno avrebbe mai sospettato essere false.

Il primo impeachment di Trump per abuso di potere e ostruzione del Congresso, mosso dalla Speaker democratica Nancy Pelosi nel dicembre 2019, fu votato alla Camera e passò al senato. La CBS News riferì il 26 gennaio 2020 la testimonianza di un amico di Trump. Senatori chiave nella votazione furono avvertiti: “Vota contro il Presidente e la tua testa sarà infilzata su una picca”. Il 5 febbraio il senato votò per l’assoluzione di Trump. La CBS scrisse: “Il voto di assolvere Trump sarà cruciale come il Decreto del 1933 del Reichstag tedesco che diede pieni poteri a Hitler”.

L’intimidazione dei senatori repubblicani è il classico stile malavitoso usato per intimidire i testimoni. I post di Trump su Truth Social sono così pieni di intimidazioni di testimoni che i giudici delle sue cause legali hanno dovuto emettere ordinanze restrittive. Nel 2020 Trump minacciò di chiudere i siti web che non pubblicavano opinioni a lui favorevoli. Dopo il recente dibattito con Kamala Harris sul canale ABC, Trump si è lamentato dicendo che era truccato, e ha chiesto che la licenza del canale fosse revocata. Il 18 ottobre scorso (20 giorni prima delle elezioni) Trump ha chiesto che Fox News smettesse di mandare in onda la pubblicità “negativa” di Kamala Harris fino a dopo le elezioni. Trump vuol costringere la Fox a violare il Primo Emendamento (libertà di parola e stampa). Figuriamoci cosa farà da Presidente, ora che la Corte Suprema gli ha dato l’immunità totale. Molti notiziari e giornali (compreso il New York Times) hanno evitato di accusarlo o di smascherare le sue menzogne.

I repubblicani che lo hanno contrastato hanno visto le loro carriere politiche stroncate, e devono far pattugliare le proprie case, per proteggere le proprie famiglie. Reuters, a maggio scorso, ha pubblicato i dati di 150 minacce fisiche (in due mesi) contro i giudici che presiedono alle cause legali dell’ex-Presidente. Basta che Trump li attacchi su Truth Social per sguinzagliare gli squadristi. L’oggetto dei suoi ripetuti attacchi è stata Nancy Pelosi, da quando lo fece incriminare in Congresso. La sua casa di San Francisco fu vandalizzata nel 2021 con sangue finto e una testa di maiale mozzata. Nell’ottobre 2022 un facinoroso irruppe di nuovo in casa sua per ucciderla, e trovando solo il marito Paul, gli sfondò il cranio a martellate. L’ottandaduenne Paul sopravvisse e Trump, durante un comizio, fece ridere la folla con la battuta: “Come sta il marito di Nancy?” A ottobre 2024, quando un giornalista gli ha chiesto chi sono i “nemici interni” contro cui ha dichiarato di voler inviare l’esercito, Trump ha nominato l’ottantaquattrenne Nancy Pelosi, oltre ad altri leader democratici.

Nel luglio 2023 Trump, in un video, ha minacciato: “Se cazzeggiate con noi, se ci fate del male, vi faremo cose che non sono mai state fatte prima”. Così parla un gangster. Quest’anno, durante un comizio, ha detto: “Sarà meglio che vinco o avrete problemi come non ne avete mai avuti. Questa potrebbe essere la nostra ultima elezione.” A settembre scorso, dopo la diffusione di menzogne sugli immigrati haitiani che “mangiavano cani e gatti dei vicini”, la città che li ospita, Springfield, in Ohio, ha ricevuto 33 minacce di bombe, anche nelle scuole.

 Dopo l’uragano Milton, Trump ha diffuso menzogne sul presidente Biden, che non aiuterebbe le popolazioni colpite. Gli operatori federali FEMA, giunti in North Carolina per soccorrere gli alluvionati, sono stati minacciati da milizie armate. A settembre ’24, Trump ha proposto che venga data alla polizia “un’ora in cui possa esercitare estrema violenza contro la criminalità, e che le sia garantita immunità”. L’elenco delle intimidazioni di Trump va dalle “sanguinose” deportazioni di massa degli immigrati, agli ordini di sparare sulle marce di protesta, e di usare l’esercito contro cittadini americani. L’insistenza sugli immigrati che “avvelenano il sangue della nostra nazione” è il punto focale dei suoi comizi. Così ha vinto le elezioni del 2016, giocando la carta “immigrati”. Non ha altri elementi per accusare il Presidente Biden: l’economia va alla grande, la disoccupazione è ai minimi storici, l’inflazione è stata contenuta.

Hitler aveva carte migliori per vincere: la sconfitta della Germania in guerra, la terribile crisi economica tedesca, con sei milioni di disoccupati. Ma la carta che Hitler giocò fu la Grande Menzogna: attribuire alla “internazionale ebraica” la “pugnalata alla schiena” della Germania. La supremazia razziale degli ariani e l’eliminazione della razza ebraica erano le sue ossessioni. Diceva Himmler: “Abbiamo un solo fine: continuare la lotta razziale senza pietà. Non permetteremo mai che quell’arma meravigliosa – la paura – venga spuntata”.

Per l’ex-Presidente la questione razziale è la carta nascosta: insulta ogni tanto gli ebrei, ma non può alienarsi il loro voto, e tantomeno quello degli elettori di colore. Demonizza gli immigrati illegali, che non votano, e che sono visti come responsabili delle trasformazioni demografiche. I bianchi saranno presto ridotti in minoranza negli Stati Uniti. “Il Grande Rimpiazzo” è la teoria cospirativa sulla fine del predominio della razza bianca ad opera di quelle di colore.

“Trump sta creando un esercito di Camicie Nere?” titola il giornale “The Nation” di settembre 2024. “La proliferazione delle milizie pro-Trump è un’eco inquietante delle Truppe d’Assalto hitleriane e degli squadristi di Mussolini”. Durante il dibattito presidenziale del 2020 Trump disse alla milizia “Proud Boys”: “State da parte e aspettate”. I Proud Boys ebbero un ruolo preponderante nell’insurrezione del 6 gennaio ’21. Quando Trump scrisse i tweet virali che incitavano a “liberare” alcuni Stati a maggioranza democratica, milizie armate occuparono le strade e le sedi dei loro Congressi. La milizia “Oath Keepers” fornì protezione armata ai comizi di Trump tra il 2016 e il 2020. Sono state scoperte 51 milizie organizzate e più di 1.500 gruppi di estrema destra che operano in tutto il paese. Il 18 maggio 2024 Trump ha partecipato alla Convention della NRA (lobby delle armi) in Texas, e ha detto che, se non sarà eletto a novembre, ci sarà “morte e distruzione come mai prima”.

“La creazione artificiale di condizioni di guerra civile con cui i Nazisti ricattarono la Germania fino ad ottenere il potere è vantaggiosa non solo per creare disordini. Per il movimento, la violenza organizzata è il più efficiente muro protettivo che circonda il suo mondo fittizio, la cui ‘realtà’ è provata quando un membro teme il movimento nazista più di quanto tema le conseguenze della sua complicità in azioni illegali, e si sente più sicuro come membro che come oppositore”. (Arendt, ibid.)

La conservatrice Liz Cheney, figlia del Vice di George W. Bush, sta facendo campagna elettorale insieme a Kamala Harris. Ha detto in pubblico che i repubblicani temono ritorsioni e violenze se si dichiarano contro Trump. “Vorrei ricordarvi che potete votare secondo la vostra coscienza senza doverne far parola con nessuno”. La CNN ha titolato la notizia: “Liz Cheney dà il permesso alle donne repubblicane di votare per Harris”. Il clima di “retribution” (castigo, ritorsione) è penetrato fin dentro le famiglie. Le intimidazioni dei Repubblicani verso le donne sembrano motivate, oltre che dal sessismo, dalla ricerca di consenso della Destra Cristiana. Non basta abolire l’aborto, negano alle donne il diritto di viaggiare da uno Stato all’altro per abortire, il diritto di divorziare da un marito violento e, per monitorare le donne incinte, vogliono creare una “sorveglianza mestruale”. (The Guardian”, 25 luglio 2024)

Nel 2016 era uscito un libro intitolato: “Gli Stati Uniti Teocratici. L’assalto dei Talebani Cristiani alla nostra libertà”. Riusciranno gli elettori a gettare questo fascismo strisciante nella pattumiera della Storia?

4 commenti su “Un’elezione pericolosa”

  1. Il pericolo esiste ma gli americani non potranno condividere atteggiamenti che potrebbero essere nella direzione di una destra cattiva e piena di buchi politici ed economici notevole (Musk a parte) con una deriva molto pericolosaverso i Paesi del Brics.

  2. Adolfo Giovanni Coggiola

    Non ho simpatia per la politica americana . Cambiano i presidenti , ma la politica estera è sempre quella : ” interverranno ovunque ci siano i loro interessi da difendere ” e aggiungo anche che , hanno elasticizzato la ” dottrina Monroe ” a loro piacimento . Fare esempi ?… Non basterebbe la pagina !
    Per farla breve e antropologicamante parlando il popolo americano nasce da una costola metastatica inglese . Ovvero ai loro condannati alla forca , veniva proposta la deportazione nelle colonie e da quella suburra è nato il popolo americano fatta salva la parte che oggi definiamo la classe illuminata di derivazione ” repubblicana e amarchica ” ( entrambe destinate al capestro )

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