“Le agenzie di rating servono a dare un voto ad azioni e obbligazioni di società e di Stati così da evitare agli investitori la fatica e i costi di valutarne in proprio i rischi, e pure le responsabilità che loro deriverebbero…” (Mucchetti sul Corsera). E’ vero: fare una scelta, esercitare responsabilità quando si devono padroneggiare moltissime informazioni, la cui raccolta e il cui vaglio sono per di più molto costosi è difficile, imbarazzante, perfino impossibile. Si cerca, allora, qualche scorciatoia per evitare troppi fastidi e troppi oneri. Non è problema solo delle assicurazioni, delle banche, dei fondi di investimento. Quante volte al giorno non lo facciamo anche noi? Quante sono, e quali sono le “agenzie di rating” alle quali ciascuno di noi si affida (si “fida”) nelle sue azioni quotidiane?
Così facendo, noi deleghiamo conoscenza e responsabilità; il potere diventa più concentrato ed arbitrario, la democrazia più precaria ed insicura.