Immagino che pochi di voi abbiano in libreria questa edizione di uno dei più famosi ed amati romanzi per ragazzi: Mary Poppins.
Beh, io sì invece. E ne approfitto per raccontarvi qualcosa di più su questa copertina e sul legame che univa l’autrice Pamela Travers, donna descritta come piuttosto sgradevole, all’illustratrice che ne eseguì i disegni per tutti e sette i volumi originali.
Costei si chiamava Mary Shepard ed era la figlia nientemeno che di Ernest Shepard, illustratore di grandissimo successo all’inizio del novecento. Suoi gli indimenticabili disegni per i libri di Winnie the Pooh. Ho anche quelli, ma ne parliamo un’altra volta.
Insomma, l’antipaticissima Travers avrebbe voluto papà Ernest per illustrare le storie della sua praticamente perfetta nanny londinese. Ma poi si accontentò della figlia, la dolce Mary. E fece bene, perché le illustrazioni centrano in modo perfetto il carattere burbero ma efficace della Mary Poppins letteraria. Sarà stato anche merito della Travers, che si portava appresso la docile Mary in estenuanti passeggiate per Hyde Park, alla ricerca di modelli umani per i personaggi che avrebbero affollato con grandissimo successo i romanzi che stava via via scrivendo.
Modelli certamente più ordinari e meno rassicuranti degli attori scelti da Walt Disney per la realizzazione del film sull’austera Mary. C’è un’incantevole film sul film, intitolato “Saving Mr. Banks” che svela più di un segreto sul rapporto burrascoso che legò Disney e la Travers, sprezzante e riluttante ad ogni sdolcinatezza in eccesso che riguardasse la trasposizione cinematografica della sua creatura.
La Shepard lavorò sulle avventure di Mary Poppins dal 1933 fino addirittura al 1988.
Se n’è andata a 90 anni, nel Duemila, quattro anni dopo la sua mentore-tiranna Travers.
C’è chi, uscendo un po’ brillo dal pub, giura di vederle volare su Londra, allampanate ed attaccate allo stesso ombrello, quando la banderuola gira e indica che il vento sta cambiando, in direzione Ovest.