Leggiamo, a occhi chiusi leggiamo
la linea che la vita per tutti
decide più o meno nel caso
scambiandoci l’uno con l’altro
sbagliando anche il posto d’arrivo
la prenotazione
l’orario del viaggio
da moto remoto
a luogo altrettanto lontano.
Molto poco nel tempo sapremo
cosa mangio stasera
che cos’hai nelle tasche
domani al più tardi ti chiamo.
Gli anni non guardano in faccia nessuno
qualcuno ci conosce soltanto
per la forma confusa che abbiamo:
il tempo, che è un orco
un titano che viene dal mare
annusa l’odore della nostra paura
e conta di sera, al ritorno
chi manca
chi ha fatto naufragio.
Facendo l’appello chiama tutti Nessuno.
Ognuno ha una sorte diversa
con coraggio ci chiamiamo per nome
per non chinare la testa
per non sentirci da soli
capendo alla fine che la fortuna più grande
è incontrare qualcuno che poi ci accompagni
che faccia ritorno
anche se non lo aspettiamo
in una sera d’inverno
come aveva promesso una volta
e adesso più forte
più forte ci baci i capelli
ci abbracci
ci stringa la sorte
il destino
le labbra
le mani.