Circondati da politici, portaborse, faccendieri, banchieri e compagnia cantante, lo sappiamo bene: gli intoccabili esistono. Ma che succede quando, nell’olimpo dei “lei non sa chi sono io” s’imboscano artisti, scrittori e/o creativi? Sono quelli che non consentono la correzione di una virgola. E neppure di un elefante, se è per questo. Avete presente? Si circondano, solitamente, di adepti sbavanti, pronti a felpare lingue lunghissime, capaci di circonvoluzioni degne di acrobati marchiati-Orfei. Proseliti da tenere lì, tre metri sotto il culo, giusto per rimirare il parco buoi e sentirsi quotidianamente degli eletti. Di che? Del signore, ovviamente! Ma non uno qualunque, in loden e mocassini. Quello con la S maiuscola, ché mica si accettano sostituti e Coccoccò, nella stratosfera Vip! C’è gente che ama schiaffare targhe sulle porte degli uffici, sulle quali scrivere cazzute sfilze di “Dott.-Ing.-Arch.-Avv.” così, per giustificare i pouff di pelle umana accatastati all’interno. Stucchevoli. Ridicoli. Vecchi. “Art.” o “Scritt.” mi mancavano, ancora.
Ma ci sono pure loro, e solo il Gent.le Sig. di cui sopra sa quanto io li detesti.
Dovrebbero incendiarsi intere luminarie di sirene (ché l’autocombustione di chi di dovere immagino sia improbabile): per avvisare che artisti di quel genere non sono tali (trattasi piuttosto di limpidi imbecilli); per permettere ad asini e galline di fuggire lontano, al riparo da falsi profeti, carote e bastoni (e pure cipolle, non si sa mai).
Ma non va così.
Sedicenti menti superiori si aggirano tra le righe della carta stampata, nei meandri del web, tra gli scaffali delle librerie, possibilmente con l’ultima fatica sfornata sotto il braccio, a caccia di nuovi adoranti papille gustative da catturare per il proprio insaziabile lato b.
E sia! Mi arrendo.
Io, ufficialmente sono una cassiera. Per fortuna.