Scappa dalla scala con l’urlo in gola, un colpo sulla nuca ed il sapor di sangue in bocca.
Muove con fatica le gambe e le braccia nell’aria di ovatta, il movimento è lento e stentato e la scala si espande nella mente e raggiunge il vuoto della parete.
Un altro colpo alla testa l’ha raggiunta o mi ha raggiunta, il dolore che ne segue e’un respiro irrisolto, incapace di ossigenarsi di un perché. Sento cadere il mio corpo, mi vedo percossa, insanguinata, violata sul pianerottolo.
Stesa su di me cerco di proteggermi dalla furia dell’assassino che ho amato, esploso ormai in mille mani ed in mille lame di rancori.
La strage dei numeri tatuati nel sangue continua. Chi sara’ la prossima?
Femminicidio Violenza domestica