VITA SPERICOLATA (un ricordo)

“Si metta lì”, questa fu la frase che pronunciò la professoressa dalla cattedra, “si metta lì in seconda fila, in quel banco vuoto”.
Fu così che entrò nella mia vita la (futura) rockstar Vasco Rossi. Ricordo questa figura esile, molto timida. Indossava un maglioncino a righe con vari colori di moda nel 1968, ai piedi un paio di scarponcini, non proprio da città’.
“Ciao mi chiamo Daniela e tu ?”
Vasco…”
“Da dove vieni?”
“Sono di Zocca, montagna, ma vivo qui a Bologna da una zia.”
Ignara allora del personaggio di oggi, posso testimoniare le peculiarità di un carattere che ancora ti appartiene. Passione, tanta passione per la musica e sempre la chitarra fra le mani. Simpatia, rispondevi sempre sorridendo o quanto meno chiudevi la frase con una risata, un po’ come fai ancora adesso quando sei intervistato. Timido, così ti racconti e così io ti ricordo dal primo giorno di scuola . Carismatico, in classe attiravi sempre la simpatia di tutti, in fondo già in quegli anni avevi iniziato a costruire il personaggio. Tu animo semplice, ma diverso, ti distinguevi, non facevi parte del gruppo. Un animo libero, ecco chi eri e chi sei ancora oggi. Un segnale preciso del tuo carattere o quanto meno delle tue ignare future aspettative, ricordo, lo esprimesti in un tema d’italiano, dal titolo: La carriera. Ricordo che su una classe di trentacinque allievi, trentaquattro (me compresa) scrissero di un’attesa spasmodica della “carriera”, io futuro ragioniere e un domani chissà! Tu, invece, iniziasti il tema con questa domanda/affermazione: “io non so cosa sia la carriera“. Ecco questa frase ti fece conquistare il voto massimo e, a distanza di anni, deve essere interpretata come il presagio “della costruzione di una fortunata carriera”.
Tu stesso, una volta, hai ricordato quest’episodio in un’intervista a Vincenzo Mollica.
Ecco caro Vasco, quanto potrei ancora scrivere e raccontare, ma il personaggio pubblico lo conoscono tutti e lo amano. Io ti ricordo e ti amo così, ibernato nella mia, nella nostra giovinezza. È nell’estate 2021 che, incontrandoci a Zocca, mi hai abbracciato e sussurrato nell’orecchio: “Farne’ tu mi ricordi la mia giovinezza!”. È vero, grazie Vasco e buon compleanno mio caro amico di vita!
(Vasco Rossi – Zocca,7 febbraio 1952)

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