Voglio vivere a Milano

E’ la più bella città del mondo. La più lieta e fervente. Le persone girano veloci e sorridenti, in bici, in triciclo, in tram, su trabiccoli avveniristici. Quando sono in macchina, rispettano codice e divieti. Tutti gli immigrati che vedi in giro lavorano, veloci come milanesi, di qualunque origine o colore siano. E sorridono. Perché hanno un futuro.
Milano è antica e moderna. Ama il suo passato e il suo futuro. Le vecchie case popolari, le ca’ de ringhera, sono restaurate, rinate, abitate da generazioni di milanesi, sempre gli stessi – o da studenti del mondo. Al pian terreno, ospitano giovani startup, atelier di moda, agenzie pubblicitarie. Ristorantini.

Casa di ringhiera

Per le sue strade circolano di nuovo, scampanellanti, i tram d’antan, ridipinti e accoglienti, insieme a moderni siluri puntualissimi, che alle fermate t’informano dei minuti che mancano all’arrivo.
Milano è pazza di cultura e arte, te ne offre a ubriacarti, perché senza il sapere e la bellezza non nasce nulla. A Milano si trova lavoro. A Milano si ha voglia di lavorare. A Milano piace lavorare – e anche divertirsi.
Voi mi dite: e il clima. Beh. Milano è in una conca umida, non possiamo pretendere, finiti smog e nebbia, l’aria resta pessima, e continuo a non consigliare di respirarla a fondo, in una via trafficata, soprattutto nei mesi invernali. Ma a Milano si vive anche in interni.
La Milano di oggi ha la passione di lavorare degli anni 50, la vitalità, la fame di innovazione degli anni 60. Il consumismo degli anni 80, anche. E soprattutto i decenni a venire. La Milano di oggi è tornata se stessa: amichevole, indaffarata, con gli occhi che brillano.

Corso Como di notte

Voglio tornare a vivere a Milano, la mia città, dove sono nata e cresciuta e ho messo al mondo i miei tre figli e dove sono nati quasi tutti i miei nove nipoti. Sono stata strappata da Milano, piangente e recalcitrante, già nella mezza età, per brutti problemi di sopravvivenza materiale, per i miei handicap fisici, per tutte pessime ragioni.

 

Il “Bosco verticale” di Stefano Boeri

Ecco perché la descrivo quasi fatata. Non sono obiettiva, neanche un po’. Ho nostalgia delle mie radici. Ogni volta che ci torno non vorrei più partire. Ma è bella davvero, bella e viva, democratica e ordinata, libera e sincera. Milano è bella perché ama se stessa.
Non avrebbe senso paragonarla alla città dove ora vivo, che è tutto il contrario, che ha belle antichità che disprezza, un clima migliore, una luce d’oro. Ma non lavora, non crea, non si diverte, non spera, non sogna, non costruisce, si ingorga, odia. Borbotta, e si lascia sporcare da gente indifferente. Infatti, Roma ormai riceve meno turisti che Milano. Incredibile, no?

Corso San Gottardo

 

*** Le fotografie sono dell’Autrice

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto