Invece mi tocca di pittare.
Disegnare, scarabocchiare. Persino ceramicare o scribacchiare. Niet suonare. Ormai les jeux sont fait. Chi mi si piglia? Anche se… anche se il maestro Manzi di Pitiglio diceva che non è mai troppo tardi per fare i ganzi.
E visto che a Pitigliano e Sovana ci capito spesso, devo aver respirato l’aria del posto e aver inalato a pieni polmoni il senso di geriatrica onnipotenza che vi regna sovrana.
Così quando ho rimesso le mani su un Preci ho sentito accapponarsi la vecchia pellacchia e drizzarsi sull’attenti tutti i peli ancora presenti all’appello (che non sono pochi). Ho avvertito netta una scarica eclettica che mi attraversava da capo a piedi e si diffondeva per tutto il corpo, in ogni singola molecola, come un pulaster nel microonde.
Era sicuramente la forza iniziale inerziale che raggiungeva ogni capillare. Un fluido benefico, una corrente positiva, che ricanalizzava l’energia in una dimensione di riconciliazione, di pace, di ricongiungimento con l’assoluto. Il mio spirito si espandeva in perfetta letizia, senza più limiti. A vanvera.
Ma ora, riacquistata familiarità coll’istromento, si trattava di affrontare la sfida più ardua e impervia. Tuffarmi nella tenzone ramone con tutto me stesso, senza titubanza, con la baldanza del giovinasso gradasso che si appresta a scalare vette incontaminate, a palpeggiare tette inviolate. Insomma dovevo imparare qualche pezzo.
Si dice che i Ramones siano roba da principianti. Qualche scriteriato sostiene che non c’è niente di più facile che coverizzare i Ramones, evidente non ha mai valutato gli ZZ Top.
Altro che 3×2 (i tre accordi per due minuti che hanno fatto dei Fast Four i Subgeni del do-it-yourself). Gli ZZ Top adottano il 2×3 (due accordi per tre minuti) e a volte anche l’1×4, possono trascinarsi un’unica nota fino al giorno dopo, se gli gira.
Ma per migo erano passati quarant’anni dall’ultima volta. E non è che anche allora fossi chissacchì. Del mio gruppo, i Lemons, solo Alberto aveva tenuto duro: batterista dopolavorista, jazzista hobbista. Gli altri, chi avvocato, chi spiantato, chi evaporato nel nulla.
Ora, ligio alla regola della tegola sul capo secondo cui “a volte ritornano”, eccomi di nuovo alla ribalta. Micco e spietato. Uno scalzacani determinato a andare fino in fondo alla sua missione impossibile: rifare almeno i primi quattro album ramonici di fila, uno dietro l’altro, pattinando come un virtuoso difettoso sulla tastiera.
(FINE)